“IL SOCCORSO IN MARE E’ OBBLIGATORIO”: SEQUESTRO DI PERSONA E OMISSIONE DI ATTI D’UFFICIO I REATI CONTESTATI A SALVINI E AL SUO CAPO DI GABINETTO
IL TRIBUNALE DEI MINISTRI DI PALERMO CHIEDE L’AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE AL PARLAMENTO PER LA OPEN ARMS: “IL DECRETO SICUREZZA NON SI APPLICA A NAVI CHE SOCCORRONO NAUFRAGHI”… PATRONAGGIO INCHIODA SALVINI IN 110 PAGINE
Il decreto sicurezza bis non può essere applicato a navi che soccorrono naufraghi perchè “il socorso in mare è obbligatorio”. E’ la motivazione principale con cui il tribunale dei ministri di Palermo chiede al Senato una nuova autorizzazione a procedere per Matteo Salvini per il caso Open Arms.
Una richiesta corposa, 110 pagine, la vera inchiesta per sequestro di persona, condotta per tutta l’estate dalla Procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio e passata per competenza a Palermo a novembre quando i pm agrigentini hanno deciso di iscrivere nel registro degli indagati il nome dell’ex ministro dell’Interno per aver trattenuto a bordo della Open Arms davanti Lampedusa per venti giorni 164 migranti poi fatti scendere su ordine del procuratore di Agrigento.
Con un mese di anticipo rispetto ai tempi a disposizione, il tribunale dei ministri di Palermo ha chiuso la sua indagine chiedendo alla Procura di Palermo di avanzare una nuova richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini.
Ritenendo che le decisioni prese nella sua veste di ministro in quella circostanza riguardarono la sfera amministrativa e non quella politica e dunque non sono coperte da immunità
La comunicazione è arrivata in Senato ed è stata trasmessa all’ex ministro. I reati contestati sono sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio: la richiesta è relativa a un soccorso della Open Arms che Salvini ha bloccato a cavallo di Ferragosto. Indagato, insieme a Salvini, anche il capo di gabinetto del Viminale Matteo Piantedosi.
Il 12 febbraio è atteso il voto dell’aula del Senato sull’altra richiesta di autorizzazione che pende sulla sua testa, quella per il caso Gregoretti su cui la giunta ha già dato l’ok al processo.
Il caso Open Arms fu uno dei più drammatici dell’era Salvini al Viminale, con i migranti salvati in zona Sar libica costretti a rimanere a bordo del vecchio rimorchiatore spagnolo in condizioni di assoluta emergenza come verificarono anche le ispezioni condotte dai medici della Sanità marittima.
Dopo diversi giorni alcuni migranti tentarono anche la fuga verso Lampedusa gettandosi a nuovo verso le coste dell’isola ma furono ripresi dai volontari della Ong.
A bordo della nave, per sollecitarne l’approdo, salì anche l’attore Richard Gere arrivato dalla Toscana, dove era in vacanza, per venire a portare la sua solidarietà ai migranti.
(da agenzie)
Leave a Reply