IL VICE SALVINI COMICO INSUPERABILE, DOPO IL RINVIO A GIUDIZIO PER PECULATO NON MOLLA LA POLTRONA PERCHE’ “SAREBBE COME ABBANDONARE LA NAVE NEL MOMENTO DEL BISOGNO” (INTENDE IL SUO STIPENDIO DI 9.000 EURO AL MESE)
E GIA’ LA SEVERINO, IN CASO DI CONDANNA, POTREBBE VALERE SOLO PER “LUI ELETTO”, NON PER “LUI NOMINATO ASSESSORE” DA TOTI: QUINDI DECADREBBE SOLO DA CONSIGLIERE, MA NON DALLO STIPENDIO DI ASSESSORE… L’ALTRO LEGHISTA E IL FRATELLO D’ITALIA INVECE NON AVREBBERO SCAMPO
La Liguria continua a fare i conti con il rinvio a giudizio di una ventina di politici per le spese pazze in Regione. Molti sono ormai ex, ma per i due massimi esponenti locali della Lega e il capogruppo di Fratelli d’Italia il discorso è diverso: l’8 giugno inizierà il processo e, in caso di condanna in primo grado, scatterebbe la decadenza dalla carica per la Legge Severino, data la tipologia del reato, ovvero il peculato.
Farebbe già sorridere la posizione di Salvini che ogni giorno invoca la “fucilazione politica” degli indagati degli altri partiti, salvo che dei suoi: il “Secolo XIX” ci informa della telefonata al sodale Rixi in cui lo invita “ad andare avanti, a non preoccuparsi, a lasciar perdere i giudici…”
Come se i giudici non avessero chiesto accertamenti alle forze dell’ordine che, a loro volta, non avessero appurato un buco di 90.000 euro nei conti del gruppo regionale della Lega. Dimenticando che la Lega stessa è corsa a restituirne 80.000 sperando di evitare il giudizio: se non fosse stata evidente la mancanza, perchè mai la corsa a restituirli, suvvia…
Ma la comicità del segretario è persino superata dal suo vice Rixi, l’inquisito per peculato, a cui è stato chiesto se non era il caso già adesso di rassegnare le dimissioni.
No, non lo fa perchè “sarebbe come abbandonare la nave nel momento del bisogno”. A quale bisogno si riferisse è chiaro: il suo stipendio da 9.000 euro al mese, altri i liguri non ne vedono.
Comuque anche in caso di condanna, pare che abbia già trovato l’espediente per non perdere lo stipendio: secondo una tesi giuridica la Severino farebbe decadere “gli eletti”.
Ora Rixi è sia “eletto” consigliere regionale che “nominato” (da Toti) assessore, al pari quindi di un esterno.
Quindi se condannato decadrebbe da consigliere, ma non da assessore nominato.
Lui già dice che “nel caso di condanna dovrò valutare il quadro politico, se ci fosse una fase critica non potrei abbandonare i liguri”.
Come no, magari questa volta può sempre mettere nella nota spese dei rimborsi anche un tubetto di mastice.
Quello che tiene ben attaccati alla poltrona.
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