IL VICEMINISTRO PITTELLA CONFERMA: L’ACCORDO E’ LIMITATO A 20.000 PROFUGHI
PARLA DI “ITALIA IN CREDITO SUGLI SBARCHI FUTURI”: UNA BALLA, SE NE ARRIVANO 170.000 GLI ALTRI 150.000 RESTANO A NOSTRO CARICO
Gianni Pittella, presidente del Pse al Parlamento di Strasburgo, rivendica il risultato raggiunto oggi a Bruxelles, l’approvazione dell’agenda europea sull’immigrazione che obbliga gli stati membri ad accogliere 20mila profughi (stima dell’Unhcr) presenti nei campi di Libano e Turchia secondo uno schema ben preciso di quote di redistribuzione. “E’ stata una delle nostre priorità fin dall’inizio — ci dice Pittella – ed il fatto che la commissione abbia recepito è un grandissimo risultato”.
Chiaro. Ma come si regolerà l’Europa sui futuri sbarchi? Ventimila migranti da accogliere sono una stima irrisoria rispetto all’emergenza che ogni giorno si manifesta sulle coste libiche, in prevalenza, e poi su quelle europee del Mediterraneo, a cominciare dalla Sicilia.
E’ chiaro che le misure previste devono far riferimento all’emergenza perchè questo è l’unico modo per attivare l’articolo 78.3 del trattato che consente al Consiglio europeo di approvare queste misure non all’unanimità . Se non attivi quell’articolo, in Consiglio europeo per decidere serve l’unanimità e non ci sarebbe mai, visto che Ungheria, Regno Unito e altri sicuramente metterebbero il veto. L’unica strada che la commissione aveva, era far riferimento all’emergenza: non si poteva aprire una breccia parlando del dopo, degli sbarchi futuri.
E quindi che succederà se con l’estate sulle coste siciliane arriveranno migliaia di profughi in fuga da situazioni di fame e guerra come quella della Libia e l’Africa subsahariana ?
Una volta approvate queste misure, con il consiglio europeo di giugno, ci sarà la base per il futuro. Ma oggi per la prima volta si assume il principio della dislocazione dei richiedenti asilo, dopo aver accertato la loro identità , in tutti i paesi europei secondo un principio di equilibrio che finora non c’era.
Nel documento approvato oggi si specifica che verrà tenuto conto della posizione di Irlanda, Danimarca e Gran Bretagna. Ma questi non sono gli unici paesi contrari, ci sono anche quelli dell’est Europa.
Il motivo sta nel fatto che Irlanda, Danimarca e Gran Bretagna possono usare la cosiddetta clausola dell’opting out, cioè potrebbero chiamarsi fuori dall’accordo di oggi. Ma torno a ribadire: oggi è stato varato un pacchetto di misure mai varato prima in termini così innovativi, superando di fatto il regolamento di Dublino e per giunta per quote obbligatorie e non volontaristiche di accoglienza. Si è scelto l’articolo 78.3 perchè il Consiglio europeo a giugno possa approvare queste misure al 90 per cento.
Dunque gli Stati contrari non hanno ‘armi’ per controbattere
Devono superare il 35 per cento del Consiglio per poter impedire l’approvazione di queste misure. Se non ci sono imprevisti, il numero di paesi che saranno favorevoli a questa agenda saranno superiori al 65 per cento del Consiglio.
L’Italia è in credito verso gli altri paesi, in quanto a numero di profughi effettivamente accolti. Significa che siamo esonerati dall’accoglienza in caso di futuri sbarchi?
Se ci saranno nuovi sbarchi, non possiamo respingere, dobbiamo accogliere ma non possiamo tenerli qui perchè siamo in credito verso gli altri Stati (e questo è falso, visto che la Ue risponde solo per i primi 20.000 profughi, non per gli altri …n.d.r.)
Quanto alle operazioni anti-scafisti, aspettiamo l’Onu ?
Sì, ma vorrei fosse chiaro che la Mogherini non è andata all’Onu a chiedere l’apertura di una guerra, bensì l’autorizzazione di una missione di polizia e di contrasto agli scafisti e schiavisti con mezzi che non necessariamente devono essere militari. Poi ci vuole l’accordo on le autorità locali in Libia per sgominare le bande di trafficanti.
(da “Huffingtonpost”)
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