IN CORSO TRATTATIVA CON I BENETTON, GUALTIERI LAVORA A UNA PROPOSTA DI MEDIAZIONE
ENTRA CASSA DEPOSITI E PRESTITI, POI ASPI QUOTATA IN BORSA E ATLANTIA RIDIMENSIONATA
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha lavorato tutto il giorno per mettere a punto la proposta. In contatto costante con i Benetton e con i vertici di Atlantia, la società che controllano e che a sua volta gli garantisce il controllo di Autostrade. L’ultima proposta. Quella che può salvare i Benetton dalla cacciata e il Governo dal rischio di un risarcimento da 23 miliardi.
Quella che sarà portata sul tavolo del Consiglio dei ministri notturno in alternativa alla soluzione della revoca spinta dai 5 stelle.
La proposta, di cui Huffpost è venuta a conoscenza da due fonti di primissimo livello che hanno lavorato alla mediazione, dice così: la Cassa depositi e prestiti entra dentro Autostrade e la quota dei Benetton si diluisce.
Poi Autostrade viene tirata fuori dal perimetro di Atlantia e quotata in Borsa. Mettendo una grossa fetta sul mercato e avendo dentro lo Stato è evidente che Autostrade non sarà più la società dei Benetton. Ma allo stesso tempo i Benetton possono dire di aver evitato l’allontanamento coatto.
L’impianto deve essere ancora dettagliato, ma quello che conta è che tiene insieme le esigenze delle due controparti. L’idea non è nuova.
Già a ottobre del 2018, a pochi mesi dal crollo del viadotto sul Polcevera, era stata messa in conto in maniera riservata. Ma poi non se fece nulla.
Ora rispunta fuori e potrebbe risultare decisiva.
Il primo step è l’ingresso della Cassa depositi e prestiti dentro Autostrade. Attraverso un aumento di capitale. In pratica Cdp mette i soldi dentro la società , che così si valorizza, e così si procede al ricalcolo delle quote.
Quella di Atlantia passa dall′88% a una quota di minoranza e scendono anche le quote degli altri soci che minoranza lo sono già oggi.
A quel punto Autostrade viene scorporata da Atlantia e una grossa fetta (quella che non è in mano a Cdp) viene messa sul mercato.
Lo schema con cui si arriva sui mercati è a due teste, cioè con due soci di riferimento: uno pubblico, appunto Cdp, e l’altro legato alla galassia degli attuali azionisti che non possono essere defenestrati.
Una volta arrivati sul mercato saranno i singoli azionisti, finiti in minoranza, a decidere che fare e cioè se comprare o vendere le azioni.
Ovviamente potrà farlo anche Cdp, che così potrebbe crescere come peso. E ovviamente possono farlo tutte le società e i fondi che sono interessati a far parte della nuova Autostrade.
Così i Benetton sono ridimensionati, ma non vengono cacciati a pedate per citare l’espressione utilizzata da alcuni esponenti del Movimento 5 stelle.
Il Governo avrebbe chiesto ad Atlantia di formulare la nuova proposta e di presentarla ufficialmente in linea con i tempi del Consiglio dei ministri. Ma Gualtieri la anticiperà comunque agli ministri nel corso della riunione anche se non dovesse arrivare il foglio di carta con questa nuova prospettiva.
Anche perchè il punto massimo che si può raggiungere ora è decidere di continuare a trattare, lasciando aperta la porta alla soluzione di mediazione.
I dettagli hanno bisogno di un lungo lavoro, che le fonti fissano in almeno “alcuni mesi”. Ma quello che conta è decidere se lasciare la porta aperta oppure chiuderla. E questa decisione spetta solo al Governo.
(da “Huffingtonpost”)
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