IN ITALIA MANAGER PUBBLICI A 1 MILIONE DI EURO L’ANNO
MENTRE LE FAMIGLIE RICORRONO AI PRESTITI .. .. ARRIVATI A 16.000 EURO A NUCLEO FAMILIARE ( + 91%)
L’Italia è il Paese dove uno degli ultimi amministratori di Alitalia, Giancarlo Cimoli, percepiva uno stipendio da 2,7 milioni di euro l’anno, per tentare di rilanciare l’Alitalia. Il tentativo non si può dire che sia andato troppo bene, eppure gli hanno dato una buonuscita di 5 milioni di euro per ringraziamento…
L’Italia è il Paese in vi sono 50 manager che prendono più di 2 milione di euro l’anno e altri 150 che ne prendono più di un milione. Con la semplice osservazione che negli Stati Uniti gli emolumenti sono legati ai risultati, da noi a prescindere dagli stessi. Negli States, se non fai risultati vai a casa, in Italia manager lasciano passivi devastanti ( vedi Alitalia e Ferrovie) e vengono riempiti di denaro all’atto del congedo. Banche, assicurazioni, società finanziarie, capitali spesso pubblici, con manager da un milione di euro e con risultati dubbi, se non negativi, che si riciclano da una società ad un altra.
Nel frattempo leggiamo ( studio Cgia di Mestre) che dall’entrata in vigore dell’euro ad oggi, l’indebitamento medio di una famiglia italiana è aumentato del 91% , fino ad arrivare alla impressionante cifra di 15.578 euro a nucleo. Solo nell’ultimo anno le “sofferenze” sono cresciute del 9,2 %.In buona parte, la causa è da ricercarsi nei mutui casa, gonfiati dall’aumento costante dei tassi, e dai finanziamenti per ristrutturazioni. Poi ci sono i cosiddetti “crediti di consumo”, gli acquisti a rate , praticamente per ogni cosa, dall’auto al divano di casa.
Oppure prestiti per far fronte alle spese quotidiane, conseguenze della crisi economica e degli aumenti dei prezzi, dalla benzina agli alimentari,dalla luce al gas, a fronte di stipendi fermi.
A guidare la geografia dell’indebitamento nel 2007 troviamo in testa Roma, con 22.305 euro per famiglia, seguita da Milano ( 21.115), Reggio Emilia, Prato, Lodi e Rimini. Fanalini di coda dell’indebitamento, Avellino, Isernia, Enna, Agrigento e, ultima, Vibo Valentia ( con 6.861 euro per famiglia.). E’ il Nord ad essere più indebitato, la prima città del Sud la troviamo al 53° posto, ed è Bari.
Il minore ricorso ai prestiti non è però indice di maggiore ricchezza per il Meridione, ma il contrario, legato alla capacità di spesa inferiore del Sud rispetto al Nord. e del gap retrubutivo tra i due poli del Paese.
La crisi economica ha costretto molte famiglie a ricorrere a prestiti bancari. Se guardiamo i dati del maggiore indice di indebitamento dal 2002 ( data introduzione dell’Euro) al 2007, la classifica è guidata da Napoli ( 118,7% di aumento), ma subito dopo troviamo Reggio Emilia e Piacenza.
Se limitiamo l’analisi all’ultimo anno, il 2007, il primato dell’indebitamento spetta a Prato, seguita da Genova ( + 14,3%), Napoli e Brindisi.
Una crisi di liquidità che sta costringendo al collasso molte famiglie, accumulando debiti su debiti, sacrifici a rinunce e a cui il nuovo Governo che si andrà a formare dovrà fornire adeguate risposte, non più eludibili.
E’ un potenziale dramma sociale, innescato su un tessuto civile già provato da una miriade di tasse che hanno messo in ginocchio troppi bilanci familiari.
Occorrono aiuti concreti alle famiglie, magari tagliano gli assurdi stipendi dei manager di Stato, le cui “mission” finiscono il più delle volte in deficit aziendali paurosi. In Italia abbiamo manager che negli Usa non li vorrebbero neanche a coordinare i bagni pubblici… noi li paghiamo anche 1 milione di euro l’anno…potenza della Casta.
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