LA CLASSE OPERAIA ANDAVA IN PARADISO
ORA LA CASTA SINDACALE OCCUPA IN PARLAMENTO E NEGLI ENTI I POSTI DI POTERE
Cesare Damiano, persona intelligente, che ha passato venti anni della sua vita nella Fiom-Cgil, ministro del Lavoro del governo Prodi, ha detto: ” Parte notevole del settore privato dipendente, nei settori di retribuzione più bassa, si sta ormai orientando verso il centrodestra”. Una presa d’atto circa la perdita, da parte del sindacato, del controllo “politico” di strati sempre più vasti della forza lavoro italiana, a scapito di una Sinistra vista ormai compromessa col sistema economico finanziario italiano. Continua la sua analisi Damiano: ” I lavoratori dipendenti si sentono sempre meno classe e sempre più persone, il cui percorso di vita è garantito dal rapporto con i propri imprenditori e con le forze politiche capaci di garantire lo sviluppo”.
Si sta delineando, come in America, un sindacato cooperativo di tipo nuovo, capace di pesare persino nelle assemblee degli azionisti delle grandi imprese, di cui forse è interlocutore la componente più moderna della Cisl e il suo segretario Bonanni.
Ma se guardiamo la “struttura sindacale” e il suo modo di rappresentarsi, è ancora legato agli stereotipi della “occupazione del potere”. Troviamo sindacalisti piazzati ovunque. In Parlamento, rappresentano una Casta a parte: sono la bellezza di 53 gli ex sindacalisti alla Camera e altri 27 al Senato, se fossero un partito unico sarebbero il terzo partito. E già , nelle nuove liste del PD, altri 4 sono sul trampolino di lancio: in Veneto corrono Pier Paolo Baretta, segretario Cisl, e Paolo Nerozzi, Cgil. Giancarlo Sangalli si presenta in Emilia e Achille Passoni in Toscana.
D’altronde, nel Parlamento uscente, la seconda e terza carica dello Stato erano Marini e Bertinotti…ministri Cesare Damiano e Paolo Ferrero, sottosegretari Rosa Rinaldi, Antonio Montagnino, Franca Dosaggio e Sergio D’Antoni.
Abbiamo poi sindacalisti tra i sindaci, come Cofferati, o presidenti di regione, come Ottaviano del Turco.
Nell’Inps, poi, fanno man bassa di posti. Occupano in massa il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps ( 23 incarichi divisi tra Cgil, Cisl, Uil), il Consiglio dei sindaci ( sette posti) e il direttore generale. Poi ci sono i componenti del Comitato Fondi e gestioni con 192 membri, i Comitati regionali, con 542 sindacalisti. Non è finita: ogni Comitato regionale nomina 3 commissioni per sistemarne altri. Poi ci sono 102 comitati provinciali ( 3.264 poltrone), che nominano a loro volta 4 commissioni. In totale un esercito impressionante di 6mila sindacalisti che amministra le pensioni degli Italiani. E in altri settori ci sono altre ramificazioni impressionanti su come i sindacalisti si piazzino in tutti i posti occupabili ( e ben remunerati…).
Il lavoro è la vera ricchezza del Paese – recita lo slogan della Cgil….concordiamo e aggiungeremmo ” anche quella dei sindacalisti” che guadagnano sul lavoro degli altri…Ma di tagli a questa ” Casta” nessuno parla….
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