IN SARDEGNA E’ GUERRA DELL’OMBRELLONE
DA UNA PARTE I TITOLARI DI STABILIMENTI BALNEARI, DALL’ALTRA I TURISTI CHE NON INTENDONO PAGARE PER PRENDERE IL SOLE
La guerra dell’ombrellone si ripete ogni giorno.
Più o meno nella stessa fascia oraria: da mezzogiorno alle cinque del pomeriggio. Succede un po’ ovunque: a Porto Cervo, ma anche a San Teodoro, nella zona di Porto Rotondo ma anche lungo le spiagge di Palau e Villasimius, dal Poetto a Santa Margherita di Pula.
La battaglia si svolge più o meno sempre allo stesso modo.
Da una parte i titolari degli stabilimenti balneari e dall’altra i turisti che non hanno alcuna intenzione di pagare per prendere il sole.
Chi gestisce i lettini schierati a pochi metri dalla riva non gradisce altri ombrelloni troppo vicini ai suoi e così la rissa quotidiana è assicurata.
Scena trasmessa in diretta Facebook due giorni fa dalla Cinta di San Teodoro: «Voi da qui ve ne dovete andare, altrimenti chiamiamo subito i vigili — grida il bagnino dello stabilimento — Non potete stare vicini alla nostra concessione, allontanatevi».
Pronta la risposta: «Questa spiaggia è di tutti, è libera e noi restiamo. Non riuscirete a mandarci via».
Il resto è tutto già visto: urla, offese reciproche e vigili urbani che arrivano e che tentano di riportare la calma.
Nei giorni di Ferragosto nelle spiagge della Sardegna è diventato difficilissimo trovare uno spazio libero.
Per essere fortunati bisogna essere al mare di buon mattino, chi arriva troppo tardi deve accontentarsi di qualche angolo. Sotto il sole i nervi saltano subito a fior di pelle. Nelle località più frequentate della Costa Smeralda, come al solito, c’è anche qualcuno che ha allargato un po’ troppo i confini dello stabilimento.
E così venerdì a Porto Cervo i bagnanti si sono ritrovati con la battigia sbarrata dagli ombrelloni dei vip.
Immediatamente è iniziata la contestazione. Qualcuno ha scattato le foto e annunciato una denuncia sui social network e qualcun altro ha chiamato direttamente la Guardia costiera.
«Gli ombrelloni devono essere piazzati a cinque metri dalla battigia, cioè dalla linea del mare — spiega il comandante della Capitaneria di porto di Cagliari, Roberto Isidori — Questo vale per tutti: per gli stabilimenti balneari ma anche per chi occupa la spiaggia libera. Chiunque voglia attraversare l’arenile o fare la classica passeggiata in riva non deve trovare ostacoli. Per cui posso dire che gli ombrelloni sulla riva non sono regolari. Negli spazi laterali agli stabilimenti, invece, qualunque cittadino può stendersi liberamente, salvo che non sia stato individuato un passaggio,
ma con specifica ordinanza».
Nicola Pinna
(da “La Stampa”)
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