IN SICILIA AI BALLOTTAGGI HA TRIONFATO L’ALLEANZA PD-TERZO POLO
NELLE AMMINISTRATIVE DI IERI IL PDL HA PERSO I SINDACI…IL TERZO POLO: “E’ LA SVOLTA”…DA BAGHERIA A VITTORIA, DA NOTO A LENTINI IL PDL ESCE SCONFITTO…SU 11 COMUNI IL PDL NE PERDE 9
L’onda lunga del referendum abbatte anche il tradizionale fortino del centrodestra.
E in Sicilia Pd e Terzo Polo fanno man bassa di successi nel secondo turno delle amministrative.
Da Bagheria a Vittoria, i centri più grandi interessati dai ballottaggi, da Noto a Lentini: l’alleanza che sostiene il governo regionale vince quasi ovunque.
Conquista sei Comuni su undici, mette lo zampino nelle affermazioni di altri candidati sostenuti da liste civiche e lascia al Pdl la guida di due soli enti, Favara e Patti.
Un risultato che fa esultare Pierferdinando Casini: «Questo straordinario successo dimostra che il Terzo polo è decollato nella regione e che si possono prospettare nuove forme di collaborazione con il Pd, davanti a una pretesa di autosufficienza assai arrogante del Pdl e dei suoi alleati. Oggi è la giornata dei referendum – dice il leader dell’Udc – ma invito a riflettere su ciò che è maturato in Sicilia».
Quello di far coincidere i ballottaggi delle amministrative con il referendum, d’altronde, era stata una scelta precisa, fatta dalla giunta di Raffaele Lombardo su richiesta del Pd.
Tutti i candidati anti-berlusconiani, nell’Isola, avevano fatto campagna elettorale per se stessi e per i quattro “sì”.
L’effetto-traino, alla luce dell’esito elettorale, ha funzionato.
A cominciare da Bagheria, centro di oltre cinquantamila abitanti alle porte di Palermo, dove l’Udc ha candidato un ex consigliere provinciale del Pdl, Vincenzo Lo Meo, che al secondo turno ha trovato l’appoggio di un Pd prima diviso.
Era venuto lo stesso Casini, venerdì, a sostenere la volata finale del suo rappresentante, e mercoledì lo aveva preceduto il presidente della Camera Gianfranco Fini.
In quello che è stato il regno di Totò Cuffaro, il candidato sostenuto da Terzo Polo e Pd ha sconfitto l’ultimo erede dell’ex governatore in carcere per favoreggiamento alla mafia: Bartolo Di Salvo, un ingegnere sponsorizzato dal ministro delle Politiche agricole Saverio Romano.
Ce n’è abbastanza perchè Giampiero D’Alia, capogruppo al Senato dell’Udc, parli di «terza sberla per Berlusconi».
Anche perchè la stessa alleanza, dall’altra parte dell’Isola, a Noto, ha premiato Corrado Bonfanti, candidato di Fli vicino a Fabio Granata: «La terra del 61 aO – dice il vicepresidente della commissione Antimafia – può diventare esattamente l’opposto, ovvero terra bruciata per questo centro- destra capeggiato dal Pdl».
«Quella fra Terzo Polo e Pd è un’alleanza decisiva», dice il senatore del Pd Beppe Lumia e in tanti ora parlano di conferma del «modello Macerata», di una indicazione a favore del centrosinistra allargato che giunge dall’estremo Sud.
A Vittoria il candidato del Pd Giuseppe Nicosia ha vinto con un cartello che, al ballottaggio, si estendeva dall’Udc a Sinistra e Libertà .
E a Lentini, in provincia di Siracusa, il nuovo sindaco Alfio Mangiameli rappresenta una coalizione che va dal Terzo Polo all’intera Federazione della Sinistra.
In Sicilia, già nel 2009, c’erano state le avvisaglie della crisi del Pdl: Lombardo aveva rotto con i “lealisti” fedeli a Schifani e Alfano e aveva formato una giunta con i finiani, aprendo poi al Pd e all’Udc dei casiniani sopravvissuti a Cuffaro.
Una parte dei democratici ora chiede a Lombardo di contribuire alla costruzione di una alleanza ancora più vasta, con l’apporto di Idv e Sel, in vista delle future elezioni regionali.
Ma sia la sinistra che il governatore non si sono detti sinora disponibili.
Il voto di ieri può aprire nuovi scenari.
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