INCHIESTA CORRUZIONE LIGURIA, SPINELLI TEMEVA INTERCETTAZIONI PER UNA RELAZIONE SENTIMENTALE
IL TERMINALISTA AVEVA RIOCEVUTO MINACCE PER LA RELAZIONE
Aldo Spinelli, accusato di essere il grande corruttore del sistema politico affaristico di Giovanni Toti, temeva di avere i telefoni sotto controllo per una questione sentimentale.
Lo spiega un passaggio delle carte depositate nell’inchiesta che ha portato in carcere il presidente del porto Paolo Emilio Signorini e Spinelli, Toti e il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani ai domiciliari. In una conversazione con una donna dell’ottobre 2022 l’imprenditore spiega, scrivono gli inquirenti di «essere convinto di avere i telefoni suo e della donna con cui ha una relazione, sotto intercettazione per via di “quella vicenda che abbiamo” alludendo ad una telefonata minatoria precedentemente ricevuta e riconducibile alla relazione sentimentale fra i due”.
Un’altra volta a Signorini spiega: “C’abbiamo i telefoni sotto controllo, … quindi basta dirsi poco e niente”. Il presidente del porto cercava di capire da cosa derivasse questa certezza
E Spinelli riferito alla donna “non le han detto niente, non le possono dire niente, l’hanno chiamata i carabinieri, perché poi loro fanno indagano e poi la passano al giudice”.
Ma per questa ragione Spinelli in un determinato periodo evitava di parlare al telefono di argomenti d’affari.
E visto che la prudenza non è mai troppa, anche a bordo del Leila 2 lo yacht di Spinelli a bordo del quale si sarebbero decisi molti degli accordi illeciti contestati dalla procura, si prendevano delle “precauzioni”.
Lo stesso Spinelli, il figlio Roberto, e l’allora presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini lasciavano i telefoni su un tavolo esterno prima di entrare nella barca. Un modo, secondo gli investigatori, per evitare di essere intercettati da eventuali trojan sugli smartphone, inconsapevoli però che lo stesso natante fosse stato imbottito di microspie e una videocamera collocata all’esterno.
E ieri mattina Spinelli è stato protagonista di un siparietto a palazzo di giustizia. Doveva anche lui comparire dalla gip Paola Faggioni ma l’interrogatorio è saltato ed è stato rinviato perché la cancelleria non ha inviato la pec di convocazione agli avvocati Vernazza e Gatto. E Spinelli, che non è abituato a starsene zitto: “Gli avvocati non ci sono, mi hanno lasciato solo” ha detto sorridendo. Ma “saprete tutto lunedì”. Poi ai cronisti ha risposto “Guardi, male non fare paura non avere”.
(da agenzie)
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