INSULTI ALL’ARTISTA ROSK PER IL MURALES CON LA BIMBA DI COLORE SU UN PALAZZO A NICHELINO: LUI DENUNCIA
E’ TRA GLI AUTORI DEL GRANDE DIPINTO CON FALCONE E BORSELLINO CHE CAMPGGIA SUL GOLFO DI PALERMO… “QUELLA BAMBINA IO L’HO CONOSCIUTA E RAPPRESENTA UN SIMBOLO DI EQUITA'”
«Inaccettabile che nel 2024 ci sia ancora qualcuno che faccia differenze in base al colore della pelle. Lavoreremo costantemente affinché queste persone rimangano la minoranza».
Sono le parole dello street art Giulio Rosk, 36 anni, che ieri si è visto arrivare sul suo profilo social personale un attacco razzista da parte di una presunta cittadina di Nichelino.
Criticava pesantemente la sua opera del 2022 sul muro di un palazzo di via Dei Martiri che raffigura Rejoice: bimba originaria del Senegal diventata il modello del murale più grande della città e tra i maggiori dell’intera regione.
«Va bene che lei è un artista di strada – il testo del messaggio razzista – ma che diamine c’entra una bambina nera gigante dipinta sul muro di una casa a Nichelino? Che guarda il libro della Palazzina di caccia di Stupinigi? Non era più consona una bambina bianca? Vada in Sicilia dipingere il ricambio etnico, nella nostra città non è benvenuto e chiunque l’abbia foraggiato rappresenta il male odierno».
Messaggio che Rosk e l’assessore del Comune, Fiodor Verzola hanno voluto diffondere e condannare: «Un gravissimo atto di intolleranza razziale contro la bambina rappresentata sul murale a tema di inclusione e tradizione della città – dice Verzola -, noi costruiamo una società basata su equità e tolleranza».
Rosk, originario di Caltanissetta, è un professionista della street art a livello internazionale. È uno degli artisti che ha contribuito a creare il famoso murale di Falcone e Borsellino che si affaccia sul golfo di Palermo.
Il Comune lo ha portato qui in città due anni fa per il progetto dell’arte di strada, che vide la nascita di cinque murales legati alla rigenerazione urbana. Un modo per far rinascere muri grigi, porzioni di città degradate.
Il murale in questione vede Rejoice guardare verso la città, mentre legge un libro sulla palazzina di Caccia di Stupinigi. Sotto, spighe di grano per rappresentare anche prodotti locali: il grano di Stupinigi per l’appunto. Insomma, un lavoro pensato per collegare un messaggio interculturale al territorio.
«Rejoice è una bambina che ho avuto il piacere di conoscere durante un progetto a Palermo – ha spiegato Giulio Rosk, descrivendo la sua opera -, non parla ancora bene l’italiano, per questo sembra aver imparato a comunicare con lo sguardo».
Occhi profondi, che vanno oltre gli insulti.
(da la Stampa)
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