INTERVISTA A DE GREGORIO, IL GRANDE ACCUSATORE: “NON SONO UN CASO ISOLATO, IN PARLAMENTO NON SONO IL SOLO”
PARLA L’EX SENATORE CHE DICE DI ESSERE STATO COMPRATO DA BERLUSCONI PER SABOTARE IL GOVERNO PRODI: “FATTI SIMILI SONO GIA’ AVVENUTI E AVVENGONO TUTTORA”
Sergio De Gregorio, va in aula portandosi dietro sette anni di vicende di cui ritiene Berlusconi l’artefice massimo.
Prima della sua vicenda la cosiddetta “compravendita” di parlamentari non aveva mai assunto il profilo di un reato.
“È inquietante sentire parlamentari grillini che urlano contro pratiche del genere e tutti lasciano cadere l’argomento. D’altronde nella legislatura che mi vide senatore si ebbero ben 120 spostamenti. Il costume non cambia, sono curioso di veder cosa dicono i magistrati”.
Insomma si aspetta altre inchieste?
“Il caso De Gregorio non è stato certo una mosca bianca in un Parlamento dove si sono sempre trattati incarichi e prebende”.
Vuole essere lei mosca bianca perchè ha chiesto scusa a Prodi e ha riconosciuto le sue responsabilità ?
“Io mi assumo il coraggio di una scelta di coscienza. Ho deciso di ripulirmi. Anche se nel dicembre scorso al Pdl mi proposero di ricandidarmi. Dissi che non volevo nascondermi dietro possibili immunità “.
Era un ragionamento suo o una eventualità che le venne prospettata?
“Lo si disse. Durante una riunione con Verdini. Si pronosticava un pareggio al Senato e quindi l’ipotesi successiva di difendersi così dagli attacchi dei magistrati. In ogni caso dissi no alla mia candidatura personale”.
Ma non che sarebbe andato dai giudici.
“Dissi che avrei chiarito la mia posizione nell’inchiesta, già in corso. Io non ho livori verso Berlusconi, davvero. Non ho nessuna voglia di giocare il ruolo del suo accusatore in aula. Ho solo ritenuto di dover dire ciò che sapevo, anche se comportava reati. L’ho fatto per un dovere di ripulitura personale, mi ci ha spinto anche il fatto di aver sognato una notte mio padre. Non godrò certo di un eventuale rinvio a giudizio di Berlusconi. Però, la sua strada se l’è disegnata da solo”.
Lei dice che il Parlamento è ancora in queste condizioni. Non c’è speranza?
“Questo paese non avrà pacificazione finchè non verrà superato il problema Berlusconi. Se è un grande statista, come lui ritiene, dovrebbe prendere atto che è finita una fase politica e favorire il rinnovamento. Qui abbiamo milioni di persone che perdono il lavoro, non si sa cosa mangiare, e noi rimaniamo ancorati ai suoi problemi giudiziari”.
Insomma il Cavaliere dovrebbe fare un passo indietro. Politicamente potrebbe essere facile. Ma dal punto di vista giudiziario dovrebbe accettare persino l’idea del carcere se alcune sentenze venissero confermate
“Ma la mediazione con la politica non può garantire trattamenti di favore. Le minacce non servono a nulla, e lui è il primo che si è costruito il suo destino. Credo anche che non sia difeso bene”.
I suoi avvocati l’hanno mal consigliato?
“Io ho trovato un gran sollievo nel parlare coi magistrati. Ho raccontato i fatti e ho detto loro “fate di me ciò che volete”. Lui invece è ancora lì a tenere una linea di resistenza, di contrapposizione alla magistratura. Ha sempre rifiutato il dialogo. Non gli ha portato bene. Ha usato lo stesso metro anche con i servizi, ad esempio. Una volta mi disse che non gli avevano mai dato una notizia attendibile sulla sua sicurezza. Snobbò anche le segnalazioni sulle frequentazioni pericolose di alcune “olgettine”. Ha sempre banalizzato i rapporti con le altre istituzioni, ma chi semina vento raccoglie tempesta. E non si possono chiedere scudi o lasciapassare. Vorrei proprio vederlo ora Napolitano nominarlo senatore a vita”.
Tutta questa vicenda la sta mettendo giù in un libro.
“È la cosa cui tengo di più. Poter raccontare questi sette anni in forma tale da fare ammenda presso i lettori e fornire loro altri elementi di comprensione su questa vicenda”.
Roberto Fuccillo
L’ex senatore Sergio De Gregorio ha chiesto di patteggiare la pena nel corso dell’udienza preliminare che si è svolta stamane a Napoli davanti al gup Amelia Primavera per la vicenda della compravendita dei senatori.
De Gregorio, assistito dall’avv. Carlo Fabbozzo, ha concordato con la Procura un anno e otto mesi di reclusione, con pena sospesa.
A dirlo fonti giudiziarie che aggiungono che la posizione di De Gregorio è stata stralciata, e che la decisione sul patteggiamento si terrà il 19 luglio.
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