INTERVISTA A STEFANIA PRESTIGIACOMO: “SONO D”ACCORDO CON LAMORGESE, L’ODIO E’ STATO SDOGANATO, SERVONO NUOVE LEGGI PER LA RETE”
“SI E’ PERMESSO CHE SI DIFFONDESSE UNA CULTURA DELL’AGGRESSIVITA'”… ANCHE A DESTRA QUALCOSA SI MUOVE
Non solo governo e maggioranza. Pure fra le fila del centrodestra inizia a montare una certa preoccupazione per il clima pesante che si va diffondendo nel Paese.
Testimoniato anche dalle intimidazioni contro il fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, e il direttore Carlo Verdelli. La deputata di Fi Stefania Prestigiacomo lo dice chiaro: “Viviamo in un Paese che purtroppo ha sdoganato la violenza. Credo sia arrivato il momento di intervenire”
Onorevole Prestigiacomo, la ministra Lamorgese ha detto a “Repubblica” che l’odio in Italia sta diventando un’emergenza. Lei è d’accordo o pensa che esageri, come sostengono Salvini e Meloni?
“Non amo il Conte due, credo sia una sventura per il Paese, ma in questo caso concordo appieno con Lamorgese. La violenza verbale e purtroppo, sovente, anche fisica, è stata sdoganata, derubricata a espressione “normale” di dissenso, di opinione. Non voglio fare sociologia a buon mercato, ma certo la rete ha contribuito ad alimentare un fenomeno che ovviamente non è solo italiano”.
Negli ultimi tempi i messaggi che incitano all’odio si sono moltiplicati. Spesso a farne le spese sono i giornali che denunciano questa pericolosa deriva antidemocratica. Lei come se lo spiega?
“Negli ultimi anni s’è diffusa una cultura dell’aggressività contro i media che in passato non esisteva. Io sto dentro Forza Italia dal ’94, sono stata ministra dei governi Berlusconi: non sempre con la stampa abbiamo avuto buoni rapporti, ma mai, dico mai, in quegli anni da parte nostra è venuto un incitamento all’odio nei confronti dei giornalisti. Diventati un bersaglio con l’avvento dei grillini, che li vedono come nemici da colpire e come tali li additano ai militanti. Anche se poi si sono presi i Tg pubblici e ci hanno messo a capo gente a loro vicina”.
I 5S avranno pure responsabilità , ma neanche il leader della Lega scherza in quanto a toni e metodi aggressivi. Cosa pensa della citofonata al presunto spacciatore?
“Mi è parsa una cosa di pessimo gusto”
“L’indifferenza è complice dei misfatti peggiori” avverte Liliana Segre. Ma ormai è come se ci fossimo assuefatti: minacce e insulti sono considerati “normali”. Con quali rischi?
“Di perdere un elemento fondamentale delle democrazie: la libertà di espressione, di parola, di pensiero. Vale per tutti, ma specie per la stampa. Continuando così temo possa passare, pian piano e silenziosamente, l’idea che in fondo i giornalisti ‘se la sono cercata’”.
Come si combattono gli odiatori?
“Con la cultura, l’educazione, l’esempio. Ma anche con una gestione attenta e moderna dei social network, in grado di evitare che diventino strumenti di odio e di violenza. Ripetendo sempre e ovunque – fra i banchi di scuole e università , nei luoghi di lavoro, in tv, sulla rete – che i giornalisti sono “intoccabili” perchè sono strumenti fondamentali della democrazia”.
Cosa devono fare le istituzioni?
“Perseguire e sanzionare chi diffonde messaggi d’odio, ormai veicolati da canali diversi e molto più veloci rispetto al passato. Ma anche, se necessario anche con interventi legislativi, individuare e punire aspramente chi inneggia alla pulizia etnica, al genocidio, ai campi di sterminio. Qui siamo oltre l’odio, siamo alla esaltazione degli omicidi di massa. Una barbarie intollerabile”.
(da agenzie)
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