INTERVISTA AL CAMERIERE BENGALESE MASSACRATO: “SALVATO DA DUE RAGAZZE DEI RAZZISTI CHE MI PESTAVANO”
OGGI L’INTERVENTO CHIRURGICO: “HANNO SPINTO VIA I PIACCHIATORI, MI AVREBBERO UCCISO”
«Se non ci fossero state quelle ragazze, probabilmente mi avrebbero ucciso». Kartik Chondro ne è sicuro. «A salvarmi sono state due ragazzine che stavano con quelli che mi hanno pestato», precisa il cameriere bengalese massacrato di botte sabato notte in piazza Cairoli, a due passi dal ministero della Giustizia, da un branco di bulli razzisti.
Chondro, 27 anni, è ricoverato con 30 giorni di prognosi nel reparto maxillo-facciale dell’ospedale San Camillo.
Ha il volto devastato: mandibola, orbite oculari e naso fratturati.
A ridurlo così – già oggi forse sarà sottoposto a intervento chirurgico – è stato per la polizia Alessio Manzo, studente di 19 anni di un istituto alberghiero dell’Ardeatino, ma residente ad Acilia. È stato arrestato per tentato omicidio aggravato dall’odio razziale.
Kartik, cosa è successo?
«Avevo finito di lavorare da poco. Ero uscito dal ristorante a Campo de’ Fiori con un collega egiziano e insieme ci siamo incamminati come sempre verso la fermata dell’autobus per tornare a casa. All’improvviso ho sentito uno che ci diceva “negri di m…, immigrati dovete sparire, andate via!”».
E voi cosa avete fatto?
«Niente, ho solo cercato di rispondere a quelli che ci insultavano. Non ho mai fatto male a nessuno, penso solo a lavorare e a tornare a casa. Non ho mai avuto problemi, nemmeno ne voglio. Non capisco perchè mi hanno ridotto così».
Ma non è bastato.
«No, solo un ragazzo ha cercato di proteggermi, tutti gli altri mi hanno picchiato. Mi arrivavano colpi dappertutto, soprattutto in faccia. Erano in 12-13».
C’erano anche delle ragazze?
«Io me ne ricordo un paio. Sembravano più piccole dei loro amici. Devo dire però che sono state brave: si sono messe in mezzo, tiravano via quelli che mi picchiavano. Credo che senza di loro sarebbe andata molto peggio».
E il tuo amico?
«Hanno picchiato anche lui, lo hanno spintonato e preso a pugni. Ma poi non l’ho più visto, non so che fine abbia fatto. Spero solo che sia riuscito a scappare».
Kartik Chondro è il quarto bengalese aggredito in meno di un anno in episodi di razzismo e bullismo a Roma. L’ultimo era stato un lavapiatti di Prati malmenato da un gruppo di ragazzi a Tor Bella Monaca dove era andato a vedere la casa popolare dove doveva andare ad abitare.
Un’escalation che preoccupa.
(da “il Corriere della Sera”)
Leave a Reply