L’ACCORDO CRIMINALE ITALIA LIBIA: PER LA BONINO “COME UN ACCORDO STATO-MAFIAâ€
“NON E’ CAMBIATO NULLA: SALVINI RIVENDICAVA LA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI, QUESTI CERCANO DI FAR FINTA DI NULLA”
Solo pochi giorni, poi tacitamente gli accordi tra Italia e Libia si rinnoveranno automaticamente. Accordi che, stretti sotto il governo Gentiloni dall’allora ministro Marco Minniti, prevedono l’intervento della guardia costiera libica per riportare sulla terraferma i migranti che cercano di fuggire via mare.
Accordi lautamente finanziati, e che ora Ong, associazioni e forze politiche chiedono di interrompere.
Dietro quegli accordi lautamente finanziati dall’Italia si è sviluppato un mercato disumano e ormai noto e riconosciuto.
Dal 2017 infatti l’Italia ha finanziato il governo libico per la formazione del personale impegnato nei centri di detenzione libici con 150 milioni, compresi anche i mezzi per le autorità di polizia e Guardia Costiera. Prigioni che sono lager, detenzioni che consistono in maltrattamenti, violenze, torture. Il memorandum tra Libia e Italia scade il 2 novembre, ma se il governo non interverrà il rinnovo sarà tacito e automatico.
«Come fare un accordo Stato Mafia» ha commentato Emma Bonino a Repubblica, spiegando che quella della accoglienza «è solo una maschera» e accusando il governo giallorosso di avere la stessa linea sui flussi migratori di Matteo Salvini, con l’unica differenza che l’ex vicepremier «rivendicava la violazione dei diritti umani per aumentare il proprio consenso».
(da agenzie)
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