LA CLAMOROSA GAFFE DEL CAPOGRUPPO DI FRATELLI D’ITALIA IN COMMISSIONE SANITA’: CONFONDE LA RU486 CON LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO
QUANDO UN MEDICO GLIELO FA NOTARE RISPONDE CON ARROGANZA: “QUANDO TU SAPRAI LA META’ DELLE COSE SULLA SANITA’ CHE CONOSCO IO POTRAI PARLARE”… MA CHI METTE LA MELONI COME CAPOGRUPPO IN COMMISSIONE?
Essere capogruppo in commissione Sanità al Senato ma non conoscere la differenza tra la Ru486 (pillola abortiva) e la pillola del giorno dopo.
È quanto emerso nel corso di una diretta Facebook del sito di informazione Umbria24, che ha ospitato alcuni politici per discutere di un tema delicato come l’aborto.
Una ‘tavola rotonda’ online che segue la controversa scelta della Regione, guidata dalla leghista Donatella Tesei, di eliminare la possibilità di sottoporsi all’aborto farmacologico in day hospital.
In un dialogo surreale il senatore di Fratelli d’Italia Francesco Zaffini confonde le due pillole, la Ru486, che si prende entro la settima settimana dall’inizio della gestazione e serve per abortire, e la pillola del giorno dopo, che impedisce che il concepimento avvenga e va presa entro 72 o 120 ore a seconda del farmaco.
Quando gli viene fatto notare che sta commettendo un errore, non solo non si scusa, ma arriva ad attaccare Tommaso Bori, consigliere regionale Dem e medico, presente anche lui nel dibattito in videochat sul giornale online Umbria 24.
«Sono due cose diverse. Stare in commissione sanità vuol dire anche conoscere le cose e studiare. queste sono cose gravi che bisogna conoscere».
Cosa farebbe una persona sensata? Riconoscerebbe l’errore. Zaffini invece va avanti: «Quando tu conoscerai la metà in sanità la metà delle cose che conosco io potrai brindare».
Mentre Zaffini continua a parlare e ad attaccare Bori, il giovane fa presente di essere anche un medico. Zaffini alla fine conclude dicendo che la sua era una battuta. L’arroganza nell’atteggiamento di Zaffini è palese ed è doverosa una riflessione.
La commissione sanità — come tutte le altre — svolge «funzioni legislative, conoscitive, di indirizzo e di controllo».
In mano a chi viene messo il potere di discussione e decisionale?
(da agenzie)
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