LA CORTE DEI CONTI DENUNCIA SPRECHI PER UN MILIARDO DI EURO
DAI FINTI POVERI DEL PIEMONTE AL DENARO SPESO PER UN PRANZO DI NOZZE… TURISMO, AGRICOLTURA E CASE NELL’OCCHIO DEL CICLONE
È un pilastro sempre più solido delle relazioni della Corte dei conti: lo sperpero di finanziamenti pubblici, quello incorniciato da sentenze e citazioni a giudizio, ha portato via oltre 700 milioni di euro.
Soldi dilapidati per incapacità amministrativa o interessi clientelari.
Ma soprattutto sottratti ai bilanci in seguito a truffe.
Il danno erariale è in costante aumento, negli ultimi quattro anni.
Ma ciò che si riesce ad accertare, per ammissione dello stesso organo di controllo, è solo una goccia nel mare dello spreco.
E la “refurtiva” dell`Italia dei furbetti che vampirizzano anzitutto le risorse di Regioni, Stato, soprattutto dell`Ue.
E accanto alle istruttorie dell` Olaf, l`organismo deputato ad accertare le frodi comunitarie che pone il nostro Paese al secondo posto in Europa, c`è – appunto – la lunga teoria di inchieste della magistratura contabile: centonovanta procedimenti aperti da Nord a Sud, alle quali si somma un crescente numero di sentenze (111, l`anno scorso) che hanno evidenziato il pregiudizio subito dagli enti.
Riflettori accesi su piccoli e grandi raggiri: dallo scandalo del network internazionale con cuore meneghino che faceva sparire le risorse comunitarie per i progetti di ricerca a quello del consorzio Casa Lazio che ha beffato 2.500 famiglie private di un appartamento a prezzo agevolato.
Dai 266 finti poveri piemontesi che hanno ottenuto contributi sugli affitti, sconti alle mense e borse di studio senza averne diritto agli agricoltori siciliani destinatari di contributi europei pur essendo sottoposti a sorveglianza speciale.
Non tutto è truffa.
Nelle inchieste della Corte dei conti c`è pure il frutto di un ordinario malgoverno, più difficile da sanzionare.
Ma l`elenco è altrettanto lungo: i 4 milioni di euro spesi dalla Regione Siciliana per dotarsi di un archivio di leggi e sentenze, i 600 mila euro stanziati a Trieste per un museo dell`immagine mai realizzato, i 251 mila euro dirottati da Bolzano a Tblisi, Georgia, per un ospedale pediatrico che non ha assistito mai un bambino.
Sezioni dolenti dell`almanacco dello spreco.
Lombardia Lazio
Una sofisticata rete di società attira-soldi che si dipanava da Milano dove un ex funzionario della Commissione, Giorgio Basaglia, aveva creato la Sineura, un`azienda che lanciava ambiziosi progetti di ricerca internazionali con l’inconsapevole partecipazione di colossi come Glaxo o Telecomltalia.
Ma i progetti non venivano avviati e l`unico scopo della società era quello di produrre falsi rendiconti o dirottare i fondi su altre attività . Danno stimato: 53 milioni di euro.
Una delle più grandi truffe degli ultimi anni.
Ora i magistrati contabili chiedono il conto ai protagonisti dello scandalo del consorzio «Casa Lazio» che fra il 2003 e i12004 riservò una beffa a 2.500 famiglie:
titolari, ma solo sulla carta, di appartamenti e ville nella zona Sud Ovest di Roma.
Il titolare del consorzio Francesco Falco e la figlia Eleonora secondo i giudici utilizzarono i fondi regionali per la copertura di debiti pregressi e per scopi personali, fra i quali l`acquisto di camper, orologi di pregio e per un pranzo di nozze.
Danno da 8 milioni 800 mila euro.
Sicilia
I soldi extra al manager ai contadini in odor di mafia una frode da 107mila euro Cospicui finanziamenti europei ad agricoltori in odore di mafia. E sottoposti a misure di prevenzione.
Tre i casi sanzionati nel 2011 dalla Corte dei conti: le condanne hanno colpito produttori di olio di olivo delle province di Palermo ed Agrigento soggetti al regime di sorveglianza speciale.
I beneficiari dei finanziamenti obbligati alla restituzione delle somme percepite: 75 mila euro in tutto.
Ma ci sono altri episodi all`esame della magistratura contabile, tanto da far supporre un danno erariale milionario.
Friuli
Le fatture per prestazioni inesistenti o utilizzate illegittimamente due volte.
Così il vicepresidente del consorzio Turismo Friuli Venezia Giulia, il commercialista Massimo Ragogna, avrebbe ottenuto guadagni-extra per200 mila curo. Un illecito, personale, arricchimento a spese del bilancio regionale e comunitario: una truffa perpetrata fra il 2004 e il 2007, di cui Ragogna è chiamato ora a rispondere di tasca propria.
Dopo la condanna a tre anni e dieci mesi, la Corte dei Conti contesta all`ex dirigente del consorzio, ora in liquidazione, un danno erariale di 107 mila euro.
Trentine Adige
Il contributo all` ospedale inguaia i politici regionali
Nel mirino dei giudici contabili trentini gli aiuti umanitari: e in particolare un contributo da 251 mila curo concesso per la realizzazione di un poliambulatorio pediatrico a Tblisi, in Georgia.
Un`opera che, in dieci anni, non è servita ad assistere neppure un bambino ma che ha messo nei guai una nutrita pattuglia di ex amministratori regionali, accusati di aver concesso il finanziamento sulla base di un semplice progetto di massima e «di aver eluso in modo macroscopico l`onere di rendicontare la spesa».
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