LA FOGNA RAZZISTA FESTEGGIA LA MORTE DI DUE BAMBINE BRUCIATE VIVE
PROCURATORI DELLA REPUBBLICA, QUANDO AVETE UN MINUTO LIBERO DALLE INDAGINI SULLE ONG, DATE UN’OCCHIATA ALLA FECCIA CHE CIRCOLA SUL WEB… CON COMODO, OVVIO
Questa notte un camper ha preso fuoco in viale della Primavera, in zona Centocelle a Roma. Nel rogo hanno perso la vita tre persone: una ragazza di 20 anni e e due bambine di 4 e 8 anni.
La Procura di Roma ha acquisito i filmati di alcune telecamere di sorveglianza. In un video si vede una persona lanciare una bottiglia incendiaria verso la parte anteriore del camper. Sono state trovate tracce di un liquido infiammabile e i resti di quella che potrebbe essere la bottiglia usata per appiccare le fiamme al camper.
È stato quindi aperto un fascicolo d’indagine per i reati di omicidio volontario e di incendio doloso, al momento contro ignoti.
I superstiti dell’incendio — nel camper viveva una famiglia di 13 persone — hanno raccontato alla Polizia di aver subito delle minacce.
Altri testimoni raccontano che venerdì scorso, a poca distanza, ha preso fuoco un altro camper.
Fortunatamente in quel caso non ci sono state nè vittime nè feriti. In attesa della conclusione degli accertamenti degli inquirenti sulla responsabilità degli incendi è possibile dire — come ha fatto il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca — che quelle tre persone sono morte di esclusione sociale.
Esclusione sociale è quel termine che serve ad indicare il modo con cui molti italiani — e anche diverse amministrazioni comunali e politici — guardano il “problema” dei Rom.
Per molti gli zingari non sono italiani e quindi vale lo slogan prima gli italiani. Slogan che si traduce in proteste quando un Comune assegna le case popolari a famiglie di etnia Rom. Nessuno vuole i Rom nelle case popolari, nessuno li vuole nei campi e men che meno nei camper.
Nessuno sottolinea mai che la maggioranza di rom e sinti sono italiani. E a quelli che dicono che i nomadi devono essere “mobili” va ricordato che la maggior parte sono stanziali alcuni di loro anche da 8-10 generazioni.
La storia è sempre la solita: dove molti esprimono il loro cordoglio e il loro dolore ce ne sono altrettanti che letteralmente godono perchè ci sono “tre Rom in meno”.
“Tre borseggiatrici in meno”, poco importa che due avessero 8 e 4 anni. Tanto lo sarebbero diventate prima o poi. E allora “W IL FUOCO PURIFICATORE” come scrive qualcuno tutto in maiuscolo.
Meglio le spedizioni punitive, le ronde, per sterminarli tutti. Questo è l’odio etnico che alimenta i roghi come quello di Centocelle.
C’è poi una nutrita schiera di antropologi laureati all’Università della Strada che ci spiegano che è tutta colpa della cultura Rom che i soliti buonisti vorrebbero preservare.
L’idea che tredici persone siano costrette a vivere in un camper perchè non hanno altra sistemazione ovviamente viene esclusa a priori.
Qualcuno chiede il test del DNA per dimostrare che sono tutti figli loro mentre un novello Mengele propone una campagna di sterilizzazione di massa.
C’è addirittura la madre che scrive che della morte di quelle due bambine “dispiace più a lei” che ai genitori.
Non mancano gli insulti alla Boldrini, i riferimenti agli “italiani che si sono suicidati” per colpa dello stato e le accuse allo Stato che non se ne occupa.
E se credevate di esservela cavata senza che nessuno ricordasse che i terremotati stanno nelle tende mentre questi qui vivono in camper vi sbagliate.
Perchè abbiamo anche quello nel nostro campionario di razzismo quotidiano.
E di cosa ci stupiamo, in fondo abbiamo politici come Matteo Salvini che quotidianamente promuovono l’utilizzo della violenza contro i Rom.
Perchè quando Salvini invoca la ruspa sui campi rom per sgomberarli con la forza passa sopra ai diritti di quelle persone.
(da “NextQuotidiano“)
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