LA GITA DI TOTI AL MEETING DI RIMINI E’ COSTATA 80.000 EURO AI CONTRIBUENTI
PER PERMETTERE LA PASSERELLA DEL MEGALOMANE, CL GLI AFFITTA UNO STAND SULL’OLIVA TAGGIASCA AL MODICO PREZZO DI 80.000 EURINI… PER ANDARE ALLA FIERA DEL TURISMO DI LONDRA O BERLINO SI PAGANO SOLO 50.000 EURO… “SE NON AVESSE PAGATO, NON L’INVITAVANO”
La trasferta al Meeting di Cl di Rimini della Regione Liguria è costata 80.000 euro. “Presenza istituzionale”, riporta la motivazione dell’impegno di spesa di Liguria Digitale, con un esito senza bando.
Per conto della Regione, Liguria Digitale ha pagato Evidentia Communication, la società “soggetta a direzione e coordinamento” della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli.
“Servizi di organizzazione fiere ed esposizioni” riporta ancora il codice giustificativo della spesa, di Liguria Digitale.
Proprio una settimana fa il presidente Giovanni Toti ha partecipato al Meeting di Cl a Rimini, inaugurando lo stand della Regione Liguria.
Non conoscendo le spese, qualcuno però nei corridoi della Regione aveva già sibilato che la missione istituzionale era molto politica e a spese dei cittadini liguri.
Ad accompagnare Toti alla kermesse di Cl, c’erano anche gli assessori alla Cultura, Ilaria Cavo e alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, componevano così la delegazione che aveva presieduto l’inaugurazione dello stand.
C’erano stati comunicati e post sui social dello stesso Toti che ribadiva la necessità di rilanciare l’oliva taggiasca.
In molti però avevano già ravvisato nel debutto sul palco Cl una precisa consacrazione sullo scacchiere politico nazionale di un leader in pectore, Giovanni Toti, pronto per scaldare il motore alla vigilia dell’agone elettorale nazionale del prossimo anno e magari guidare il centrodestra.
Rimane però la spesa, sostenuta dai liguri, di 80.000 euro, versata da Liguria Digitale a Evidentia Communication che ha come rappresentante legale Giancarlo Ronzoni.
La stessa società cui, proprio un anno fa, il Miur, aveva versato 60.000 euro, suscitando un vespaio di polemiche, perchè erano stati usati soldi pubblici per pagare uno stand dedicato al ministero proprio all’interno del meeting di Cl.
I maligni dicono che allora Toti non può vantare certo ottimi rapporti con Cl, visto che il costo complessivo del suo stand è stato proprio “a prezzo pieno”.
È pur vero che in molti si sono chiesti perchè la piccola e non ricca Regione Liguria abbia deciso di investire una così importante cifra per uno stand al Meeting di Cl, una cifra addirittura superiore a quella di un ministero.
Altre regioni è pur vero hanno allestito e organizzato stand promozionali al Meeting.
Fanno notare gli addetti ai lavori che la partecipazione di una Regione a una fiera del turismo internazionale come quelle di Londra o di Berlino, con l’organizzazione di un importante stand, pesa sul bilancio, in media, per non più di 50.000 euro.
Le opposizioni attaccano: “Per alimentare la propria consacrazione politica, Toti apre il portafogli, ma lo fa utilizzando i soldi dei liguri. E così è stato anche per lo stand sull’oliva Taggiasca al Meeting di Cl di Rimini, costato 80 mila euro di soldi pubblici. Probabilmente senza quest’ escamotage al governatore sarebbe toccato restare a casa. E adesso Toti dovrebbe spiegare ai cittadini cosa c’entri la promozione delle olive liguri con la kermesse di Comunione e Liberazione».
E ancora: «È chiaro che più che a promuovere quest’importante prodotto della nostra terra il governatore ha tentato di pubblicizzare se stesso . Come sempre, del resto. Il fatto poi che Toti abbia utilizzato, per pagarsi la partecipazione al Meeting, i soldi di Liguria Digitale, trasformata dalla sua Giunta in un vero e proprio bancomat, è un fatto piuttosto grave. Toti è ossessionato dalla promozione della sua immagine come leader nazionale del centrodestra e visto che presumiamo abbia esaurito i fondi regionali destinati alla comunicazione, ha deciso di superare quel tetto utilizzando proprio l’azienda informatica della Regione, che sta facendo di tutto tranne che portare a termine la propria mission».
(da “La Repubblica“)
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