STATALI, ARRIVANO GLI 85 EURO E SE NE PERDONO 80: QUANTO SIETE GENTILONI …
GLI AUMENTI LORDI IN BUSTA PAGA DEL RINNOVO CONTRATTUALE ATTESO DA 8 ANNI FARANNO SCATTARE LA SOGLIA OLTRE LA QUALE NON SI HA PIU’ DIRITTO AGLI 80 EURO NETTI DI RENZI
Il governo ha stanziato nelle leggi di Stabilità risorse sufficienti per concedere agli statali aumenti complessivi a regime per 85 euro medi a lavoratore.
E in più Matteo Renzi, proprio alla vigilia del disastroso referendum costituzionale, aveva stipulato con i sindacati un accordo che garantiva un aumento «non inferiore a 85 euro medi» il 30 novembre.
Ma l’aumento in busta paga farebbe scattare per molti dei dipendenti del pubblico impiego — ben 363 mila di loro, quelli che guadagnano tra i 23 mila e i 26 mila euro annui, concentrati soprattutto nella sanità e negli enti locali — la cancellazione automatica del bonus degli 80 euro concesso a suo tempo dal governo.
Gli aumenti contrattuali, tra l’altro, sono lordi mentre il bonus da 80 euro è netto: i 363mila rischiano di andare addirittura a perderci.
La numero uno della Fp Cgil, Serena Sorrentino, mette in guardia: “non ci possono essere comparti penalizzati” per via degli 80 euro.
Si tratta di impedire che l’incremento medio previsto, pari a 85euro mensili, non intacchi il bonus per le platee che si trovano tra i 23 e i 26 mila euro di reddito annuo.
Facile a dirsi, ma difficile a farsi, visto che finirà proprio così.
Il rischio per le fasce in questione è di superare la soglia che dà diritto agli 80euro, a causa, paradossalmente, di un rinnovo contrattuale che il pubblico impiego attende da 8 anni.
Dopo aver atteso 8 anni molti lavoratori finiranno per avere una decurtazione in usta paga, invece che un aumento.
(da agenzie)
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