LA GUARDIA PADANA VIGILERA’ SUI GRAFFITI
SCONFESSATO BERLUSCONI CHE LI VUOLE IN GALERA, CONTESTATA LA MORATTI CHE LI VUOLE MULTARE… BOSSI DIFENDE I GRAFFITI SOSTENENDO CHE SONO LA VOCE DEL POPOLO… IMBARAZZO DEI SINDACI LEGHISTI CHE AVEVANO DETTO L’OPPOSTO… IN REALTA’ ORA CHE LA LEGA NELLE CASE ROMANE CI ABITA E CI STA BENE, IL SENATUR VOLEVA ALMENO CONSERVARE LE SCRITTE DI “ROMA LADRONA” IN MEMORIA DELLA LEGA DI UN TEMPO, FATTA DI QUALCHE MANEGGIONE IN MENO
Erano le due del mattino quando in un noto e poco popolare locale di Milano, durante una serata elettorale americana, dedicata all’election day del Barack Obama, con euforici rampanti milanesi e yankee indigeni, l’Umberto Bossi, in piena overdose di litrozzi di Coca Cola ( coincidenza significativa) prende la parola di fronte alla platea in camicia verde e tuona ( si fa per dire): “La Moratti è una bacchettona, i graffiti sono la voce del popolo, altro che multe”.
Il riferimento è alle ordinanze della sindaco di Milano che multa con 500 euro chi disegna graffiti sulle pareti delle case meneghine, deturpandone l’intonaco, secondo i più, o valorizzandolo con un’incompresa opera d’arte, secondo una minoranza.
La frase notturna del Senatur turba l’uditorio leghista in visibile imbarazzo.
Salvini e Boni cercano di metterci un tappullo sostenendo che ” i graffiti possono anche starci, ma mai sulle case o sugli edifici privati”, mentre l’assessore Cadeo ribadisce che “il popolo vuole pulizia”.
E pensare che i sindaci leghisti dell’hinterland e i dirigenti locali già stavano spendendo come propria l’iniziativa di multare i writers, ovvero i graffittari che esprimono la loro arte sulle facciate delle case della borghesia leghista milanese che poi deve pagarsi la ricoloritura, tra diecimila imprecazioni.
Ora che la Moratti li vuole multare e Silvio li vuole anche mandare in galera, ecco il Bossi che difende gli imbrattatori. Altro che linea dura, lui è per la tolleranza. Una linea vicina ai centri sociali, alle posizioni no global, verrebbe da osservare, forse gli ricordano i tempi in cui da giovane frequentava il Movimento studentesco milanese, chissà .
Certo che per essere un partito d’ordine, con Maroni che a chiacchiere avrebbe già riempito le carceri, sostenere chi deturpa le città è un po’ grossa.
Anche perchè il Senatur, affermando che “il muro è la nostra lavagna” ricorda i “bei tempi andati”, di quando i cavalcavia delle autostrade del lombardo-veneto erano piene di scritte bianche, enormi, pennellate sui recinti delle porcilaie, dal tema “Nord, zitto e paga”, “Lega Lombarda” e “Roma Ladrona”…
Tempi andati, Umberto, non cantarci “Nostalgia, nostalgia canaglia”, risparmiaci l’amarcord della lotta allo Stato strozzino, le tirate contro il potere corrotto dei Palazzi romani.
Ora la Lega in quelle case romane ci abita e non ci sta così male, lo dovresti sapere. Non ha rinunciato ai privilegi della Casta, li prende come tutti gli altri parlamentari centro-sudisti, c’e’ chi si è sistemato, chi ha fatto i soldi, chi si è pure comprato la casa a Roma.
E la Lega stessa prende (come da bilancio ufficiale) qualche bel contributo da qualche palazzinaro romano, tipo chi ha venduto allo Stato il palazzo dei gruppi parlamentari in modo originale, ovvero cedendolo con atto ufficiale qualche giorno prima di acquistarlo a suo volta, cioè vendendo un intero palazzo senza averne neanche la proprietà e facendo l’affare del secolo.
E stranamente la Lega che si era opposta in Parlamento a questa operazione, improvvisamente ha lasciato via libera all’acquisto ed è stata beneficiata del contributo… Una coincidenza, vero?
Quindi quelle scritte dei tempi dei “duri e puri” si possono cancellare anch’esse ( i graffiti poi sono altri, ti sei confuso con tutta quella Coca cola), sono superate, ormai abbiamo i fighetti negli Enti locali e anche in Parlamento e non amano certo schizzarsi l’abito di Armani con la vernice, lo sai su. Un po’ di scena e poi tutti a magnare nei locali esclusivi di Roma, tanto al nord pensano che andate avanti a polenta istantanea e non a spaghetti alla puttanesca e ad aragosta.
“Il muro è la nostra lavagna” ha detto l’Umberto, qua finisce che, con le norme severe sulla scuola della Gelmini, dietro la lavagna ci finirà presto anche la Lega…
Finiti i tempi di “baloccarvi” coi Bingo e di realizzare affari, ormai siamo in prossimità di scoprire il grande bluff… di chi è partito rivoluzionario e ha finito sistemando la famiglia.
Per la cronaca, da segnalare che nei giorni successivi all’ordinanza della Moratti che multa con 500 euro accattoni, prostitute e grafittari, in giro a Milano c’erano sempre tutti.
Anche perchè mancano gli agenti per dare le multe e applicare l’ordinanza… Siamo alle solite Maroni…
Leave a Reply