LA MINETTI POTREBBE INGUAIARE BERLUSCONI: SE SARA’ ACCUSATA DI ABBANDONO DI MINORE, IL PREMIER RISCHIA IL CONCORSO
LA VERA PARTITA GIUDIZIARIA NON SI GIOCA SULL’EVENTUALE ABUSO DI POTERE CHE NON PUNISCE PIU’ IL “DANNO POTENZIALE” (ART. 323 C.P.) O SUL REATO DI SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE… LA MINETTI SI ERA ASSUNTA L’OBBLIGO DI TENERE RUBY “A DISPOSIZIONE DEI PM E DI VIGILARE SUL SUO COMPORTAMENTO”: SE SCATTASSE PER LEI IL REATO DI FALSE DICHIARAZIONI E DI ABBANDONO DI MINORE, PER BERLUSCONI VI SAREBBE IL CONCORSO PENALE NEL REATO PER LA “MESSA IN SCENA”
I legali di Silvio Berlusconi guardano con preoccupazione alla posizione processuale di Nicole MInetti, l’ex ballerina riminese, poi igienista dentale, poi consigliera regionale Pdl.
Ovvero a colei che la notte del 27 maggio fu spedita in questura a “ritirare” la minorenne marocchina Ruby.
Se infatti venissero contestati alla Minetti i reati di false dichiarazioni a pubblico ufficiale e di abbandono di minore, due ipotesi che emergono abbastanza chiaramente dalle indagini in corso, potrebbe scattare per il premier il reato di concorso.
La vera partita giudiziaria che si gioca a Palazzo di Giustizia non riguarda infatti le false piste di cui molti parlano.
Chi parla di “abuso di potere” non conosce la nuova formulazione dell’art 323 del codice penale che non punisce più il semplice danno potenziale, ma richiede il verificarsi di un “ingiusto profitto patrimoniale per sè” o di un “ingiusto danno per altri”.
Difficile sostenere che il premier abbia arricchito se stesso o danneggiato altri. La modifica del reato di abuso d’ufficio si deve tra l’altro al governo Prodi, con la legge del 16 luglio 1997.
Chi parla di “favoreggiamento della prostituzione” è altrettanto fuori pista: a verbale Ruby ha dichiarato di non aver avuto alcun rapporto sessuale con Berlusconi, mentre i soldi ricevuti sarebbero stati un aiuto per la sua difficile situazione personale.
Il vero pericolo invece deriva dal richiesto e ottenuto “affidamento provvisorio” della minorenne, con la quale la MInetti si è assunta “l’obbligo di tenerla a disposizione dei pm e di vigilare sul suo comportamento”.
Invece di ospitare a casa propria Ruby, la Minetti la affida immediatamente a una ragazza immagine brasiliana.
La stessa a cui pare l’affido era stato negato dalla Questura poco prima.
Se quindi emergesse che la Minetti in realtà si è prestata a una “messa in scena”, si configurerebbe per lei il reato di false dichiarazioni in atto pubblico (pena fino a 2 anni) e quello di abbandono di minore (pena fino a 5 anni).
E per il premier scatterebbe automaticamenti il reato di concorso penale con lei.
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