LA PROCURA: “PROVE EVIDENTI CONTRO BERLUSCONI” E CHIEDE IL RITO IMMEDIATO PER CONCUSSIONE E PROSTITUZIONE MINORILE
ACQUISITI I TABULATI DI RUBY: HA TRASCORSO DIVERSI FINE SETTIMANA NELLA VILLA DEL PREMIER… SUL PC DELLA RAGAZZA FOTO E FILMATI DELLE FESTE IN SARDEGNA…CI SAREBBERO TESTIMONIANZE SUL FATTO CHE BERLUSCONI SAPESSE CHE LA RAGAZZA ERA MINORENNE… NOTIFICATO AL PREMIER UN AVVISO DI COMPARIZIONE, AVVISO PER LELE MORA, EMILIO FEDE E NICOLE MINETTI
Silvio Berlusconi è indagato, dal 21 dicembre 2010, per concussione e prostituzione minorile dalla procura di Milano, che ha intenzione di procedere con rito immediato.
I magistrati sostengono di avere “prove evidenti” del reato.
La procura ha anche notificato al premier un ordine di comparizione. Tre le date alternative presentate alla difesa del presidente del Consiglio: il 21 o il 22 o il 23 gennaio.
Dopo la sentenza sul legittimo impedimento 1 della Consulta, il premier dovrà così presentarsi davanti al giudice.
I difensori di Berlusconi replicano: “La procura di Milano non è competente”.
La difesa sostiene che “per quanto concerne la ipotizzata concussione, dallo stesso capo di incolpazione si evince che la competenza funzionale è pacificamente del Tribunale dei Ministri, mentre per la asserita vicenda di Ruby, comunque la competenza territoriale proprio dal capo di incolpazione è da individuarsi presso il Tribunale di Monza.
Tace per il momento, Berlusconi.
La vicenda è quella delle presunte coperture e pressioni sulla questura per il rilascio della all’epoca minorenne Karima Ruby el Mahroug.
Pressioni che avrebbero avuto come fine ultimo quello di nascondere le numerose frequentazioni del premier con la ragazza.
Informazioni di garanzia anche per Emilio Fede, Lele Mora e il consigliere regionale Nicole Minetti (convocata in Questura).
Per tutti l’accusa è di violazione della Legge Merlin sulla prostituzione e di induzione alla prostituzione minorile.
Perquisiti sia gli uffici di Salvatore Spinelli, uomo della tesoreria Fininvest, sia la casa di Ruby, che oggi vive con il suo attuale compagno, sul lungomare genovese: nel pc della ragazza, sequestrato il 28 ottobre scorso, gli inquirenti hanno trovato foto e filmati di alcune feste in Sardegna.
Dopo le indiscrezioni, la Procura esce allo scoperto con una nota. “E’ stato notificato all’onorevole Silvio Berlsconi e ai suoi difensori un invito a comparire ai sensi degli articoli 375 e 453 codice di procedura penale, corredato dalla dettagliata indicazione delle fonti di prova per le ipotesi di reato a lui ascritte” si legge nel comunicato.
Una nota che fa capire che il premier avrebbe avuto rapporti sessuali con la giovane Ruby dal febbraio al maggio 2010 3, ad Arcore. Secondo il legale della ragazza, Ruby non sarebbe stata sentita dai pm di Milano da ottobre fino ad oggi.
La decisione dei pm, dunque, sarebbe stata presa sulla base della deposizione di altre persone che avrebbero riferito di incontri tra il premier e la ragazza.
Il leader del Pdl, secondo la Procura, non solo avrebbe avuto dunque rapporti con la marocchina, che pubblicamente ha sempre negato di essersi appartata con il premier, ma sarebbe stato consapevole di trovarsi di fronte ad una minorenne.
I fatti, secondo gli inquirenti, si sarebbero ‘consumati’, tra il febbraio e il maggio dello scorso anno.
Fino a quando, cioè, in seguito ad una segnalazione, Ruby (che ha ammesso soltanto di tre incontri con Berlusconi, negando di aver avuto rapporti sessuali con il presidente del Consiglio) venne condotta in Questura.
Il reato di concussione sarebbe stato compiuto per coprirne un altro, ovvero quello di prostituzione minorile.
Berlusconi è indagato per il reato relativo all’articolo 600 bis comma 2 del codice penale, il quale prevede che chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di denaro o di altra utilità economica, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a euro 5.164.
Il Consigliere regionale Minetti è indagata per violazione della legge Merlin sulla prostituzione e per aver indotto alla prostituzione la giovane marocchina: induzione che sarebbe avvenuta nel periodo compreso tra febbraio e maggio scorsi, cioè lo stesso per cui il premier è indagato per aver avuto rapporti sessuali con la minorenne.
Per comprendere meglio la consistenza delle indagini e delle due accuse – concussione e sfruttamento della prostituzione – occorre sapere che i primi interrogatori di Karima-Ruby risalgono alla scorsa estate.
Lei raccontò in tre verbali, con non poche omissioni, il contesto delle serate incandescenti ad Arcore.
Con una minorenne di mezzo, non si poteva non approfondire la questione e cominciarono alcune intercettazioni telefoniche.
Una di queste è tra due coimputati del premier, e cioè il giornalista Emilio Fede, 79 anni, e il manager dello spettacolo, di casa con Mediaset, Lele Mora.
Il primo dice all’altro: “E stasera bunga bunga”.
Il bunga bunga non riguarda, com’è stato detto sinora, anche da Noemi Letizia, una barzelletta.
Ma, secondo le testimonianze, si tratta di un rito da harem arabo, “importato” ad Arcore dopo le confidenze di Muhammar Gheddafi. Dire “bunga bunga”, secondo i pm, significa alludere a serate a luci rosse.
Che – va detto – sarebbero rimaste nell’ombra se Silvio Berlusconi, in qualità di premier, non avesse chiamato da Parigi per ottenere il rilascio di Karima-Ruby, all’epoca diciassettenne, dalla questura milanese.
Quella serata, molto “velocizzata” nelle pratiche dell’affidamento della ragazza, fermata per furto, alla consigliere regionale Nicole Minetti, in contrasto con le decisioni della magistratura per i minori, hanno obbligato i pm a ulteriori indagini.
Ed è così che, seguendo i tracciati telefonici, hanno scoperto alcune omissioni di Ruby.
Lei è stata ad Arcore almeno in quattro occasioni.
La prima, quella del 14 febbraio, giorno di San Valentino, con il regalo di un abito da sera, e con Emilio Fede come accompagnatore, era nota.
Ma i magistrati Ilda Boccassini, Pietro Forno e Antonio Sangermano hanno scoperto che, in varie occasioni di feste, la ragazza è stata invitata ad Arcore.
La più clamorosa è quella del lungo week end della Liberazione.
Il cellulare di Ruby viene agganciato dalla cella satellitare di Arcore il 24, 25 e 26 aprile, in un continuum.
Il premier era a Milano. Il 24 alla Scala con il presidente Giorgio Napolitano e aveva detto ai cronisti: “Sono radioso”.
Il giorno dopo aveva mandato un videomessaggio ed era andato a raccogliere Vladimir Putin, premier russo, all’aeroporto, portandolo poi ad Arcore per una “cena informale”.
In quel momento ad Arcore c’era anche Ruby.
Il giorno dopo, conferenza stampa dei due leader politici, ma a Villa Gernetto a Lesmo.
Sull’innocenza di questi inviti a Ruby – era là anche a Pasqua e Pasquetta e il Primo maggio – i pm dubitano moltissimo, e avrebbero acquisito vari elementi sia sul tipo di feste che si temevano ad Arcore, a beneficio esclusivo del padrone di casa, sia sulle varie ragazze che andavano là , non raramente inviate da Lele Mora.
Il “bunga bunga”, insomma, è una barzelletta solo per Berlusconi.
Dalle indagini in corso, emerge anche una circostanza importante: sul pc della ragazza sarebbero stati trovati video e foto di feste, anche a Villa Certosa in Sardegna.
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