ROGO PRIMAVALLE, IL CASO SI RIAPRE: IN TRE SOTTO ACCUSA PER STRAGE
SONO PASSATI 37 ANNI DA QUANDO ESPONENTI DI POTERE OPERAIO DIEDERO FUOCO ALLA CASA DEL SEGRETARIO DELLA SEZIONE DEL MSI DI PRIMAVALLE IN CUI MORIRONO VIRGINIO E STEFANO, DI 5 E 11 ANNI…ERANO STATI CONDANNATI A 18 ANNI LOLLO, GRILLO E CLAVO, MA NON HANNO SCONTATO MAI NEANCHE UN GIORNO: ERANO FUGGITI IN BRASILE E NICARAGUA…ORA SONO EMERSI NUOVI ELEMENTI
Trentasette anni dopo riemerge dalle nebbie la strage di Primavalle, l’attentato ad opera di esponenti di Potere Operaio che il 16 aprile del 1973 diedero fuoco alla casa dell’ allora segretario della sezione del Msi del quartiere romano e dove morirono i suoi due figli, Virgilio e Stefano Mattei, di 5 e 11 anni.
Un’ inchiesta e processi infiniti che nelle ultime settimane hanno avuto un nuovo impulso che ha consentito di riaprire l’ indagine nei confronti di Diana Perrone, Elisabetta Lecco e Paolo Gaeta: sono stati iscritti nel registro degli indagati con la pesante accusa di strage.
Una strage per la quale furono condannati a 18 anni di reclusione Achille Lollo, Manlio Grillo e Marino Clavo che non hanno mai scontato un solo giorno di reclusione trovando ospitalità in Brasile ed in Nicaragua.
Per questi ultimi tre il reato è andato in prescrizione ma per Perrone, Lecco e Gaeta, la tragica partita con la giustizia si è riaperta dopo l’acquisizione di nuovi elementi investigativi raccolti dai carabinieri del Ros coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Luca Tescaroli.
I tre erano già entrati nell’ inchiesta per la strage di Primavalle ma ne erano sempre usciti indenni.
L’ ultima archiviazione per Perrone, Lecco e Gaeta risale all’ ottobre 2010, appena tre mesi fa.
Ed in questi tre mesi gli inquirenti avrebbero trovato altri elementi che hanno consentito la riapertura dell’ inchiesta con l’ ipotesi di reato di strage ed una richiesta di rogatoria internazionale avanzata dalla Procura di Roma alle autorità giudiziarie del Nicaragua per interrogare Manlio Grillo che da quando fuggì dall’ Italia, vive come un tranquillo turista nella capitale nicaraguense, Managua.
Mentre Achille Lollo dovrebbe vivere in Brasile.
Indiscrezioni giornalistiche lo danno rientrato a Roma, circostanza però smentita categoricamente da fonti dell’ antiterrorismo.
I magistrati e gli investigatori romani vogliono interrogare Grillo perchè negli scorsi anni, in alcune interviste aveva smentito Achille Lollo che chiamava in causa Perrone, Lecco e Gaeta i quali avrebbero partecipato alla strage di Primavalle.
Ma in altre interviste, registrate, Manlio Grillo, sarebbe entrato in contraddizione rivelando che durante un periodo di latitanza trascorso a Stoccolma fu raggiunto da Elisabetta Lecco che gli portò due milioni di lire frutto della vendita di una casa a Roma di Achille Lollo.
Grillo aveva anche rivelato che durante una sua breve permanenza in Svizzera, fu raggiunto dai capi di Potere Operaio, Valerio Morucci, Oreste Scalzone e Jaroslaw Novak che lo “interrogarono” per conoscere i particolari della strage di Primavalle per evitare contraddizioni che avrebbero potuto favorire le ipotesi dell’ accusa.
Nella rogatoria inviata alle autorità del Nicaragua gli inquirenti italiani hanno anche specificato cosa vorrebbero chiedere a Manlio Grillo: come e quando è stata concordata la strage nei confronti della famiglia Mattei, qual è stato il suo ruolo e quello di Diana Perrone, Elisabetta Lecco e Paolo Gaeta, perchè progettarono ed attuarono la strage.
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