LA RABBIA DI SCOZIA E IRLANDA DEL NORD: “ORA VIA DALLA GRAN BRETAGNA”
“NOI SIAMO EUROPEI, VOGLIAMO RIMANERE NELL’UNIONE, REFERENDUM PER STACCARCI DA LONDRA”…EDIMBURGO E BELFAST VOGLIONO RESTARE IN EUROPA
Il Regno Unito ha deciso: via dall’Ue. Una decisione che spacca l’Europa, ma che potrebbe avere risultati ancora più nefasti: la disgregazione del Regno Unito stesso, lacerato dai sentimenti pro o contro Unione che ora potrebbero esplodere in nuove richieste di referendum, indipendenza o secessione.
Le prime richieste sono già arrivate, a caldo, dalla Scozia e anche dall’Irlanda del Nord.
Edimburgo: “Ora un nuovo referendum”.
Paradossale la situazione della Scozia, che fa parte del Regno Unito insieme a Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord e dove proprio oggi arriva il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump.
Due anni fa, al referendum indipendentista lanciato dall’allora premier nazionalista Alex Salmond, ha votato contro l’addio a Londra. Ora, nonostante ieri tutti i 32 circoscrizioni abbiano scelto in blocco l’Europa e Bruxelles (per un totale di oltre il 60% di voti), si ritrova fuori dall’Unione, contro la sua volontà popolare.
Dopo la notizia della vittoria del Brexit, Salmond in un’intervista a ITV ha subito accennato un altro referendum di indipendenza da Londra “nel giro di due anni”, la cui richiesta scatterà appena il premier britannico David Cameron (o chi per lui, visto che il suo futuro politico appare molto incerto) inizierà i negoziati con Bruxelles per uscire definitivamente dall’Unione.
“Noi vogliamo rimanere in Europa”, ha detto l’ex primo ministro, “anche se questo non significherà che adotteremo l’euro”. E dal suo partito, lo Scottish National Party, filtra “che bisognerà trovare qualche meccanismo per preservare il nostro rapporto con Bruxelles”.
“Noi siamo europei”.
L’attuale primo ministro scozzese, Nicola Sturgeon, colei che è succeduta a Salmond alla guida del governo e dello Scottish National Party, ha rincarato la dose: “La Scozia ha consegnato un voto chiaro, senza equivoci, per la permanenza nella Ue e accolgo con favore questo sostegno al nostro status europeo”.
“Il voto qui chiarisce che il popolo scozzese vede il suo futuro nell’Unione Europea” ha aggiunto Sturgeon, che da tempo solleva l’ipotesi di un nuovo referendum sull’indipendenza scozzese in caso di Brexit. “La Scozia ha parlato. E ha parlato chiaro”.
Torna la tensione in Irlanda?
Ma la Brexit ha riacceso gli animi anche in Irlanda del Nord, che a breve potrebbe diventare un altro fronte caldissimo. Qui si invoca un altro referendum, stavolta per la riunificazione delle due Irlande, dal momento che Dublino appartiene fedelmente all’Unione Europea.
“Con l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue, l’Irlanda dovrebbe andare al voto per la propria riunificazione”, ha detto il vicepremier dell’Irlanda del Nord, Martin McGuinness, storico leader del partito nazionalista irlandese Sinn Fèin ed ex affiliato dell’Ira.
Perchè con la Brexit, ha spiegato, ci sono “enormi conseguenze per l’intera isola d’Irlanda, che andrebbero contro le aspettative democratiche del popolo. E l’elettorato dovrebbe avere il diritto di votare per mantenere un ruolo nell’Ue”.
(da “La Repubblica”)
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