LA RICETTA ECONOMICA MELONIANA, A TUTTO PRECARIATO: NEL 2024 IN ITALIA, SU 8,1 MILIONI DI NUOVI CONTRATTI LAVORATIVI, 6,5 MILIONI SONO STATI A TERMINE, PARI ALL’80% DEL TOTALE. MENTRE SONO CALATE LE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO: DA 1,7 MILIONI NEL 2023 A 1,59 MILIONI LO SCORSO ANNO
I DATI, FORNITI DAL “RENDICONTO SOCIALE INPS”, SMONTANO LA NARRAZIONE DEL GOVERNO SU UNA CRESCITA OCCUPAZIONALE SOLIDA E STRUTTURATA
Otto assunzioni su dieci sono precarie. È la fotografia del mercato del lavoro italiano nel 2024, scattata dal Rendiconto sociale Inps presentato ieri dal Civ, il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto di previdenza presieduto da Roberto Ghiselli. Su 8,1 milioni di nuovi contratti, 6,5 milioni l’anno scorso erano a termine, pari all’80,4% del totale.
Un dato che smonta l’idea di una crescita occupazionale solida e strutturata. Gli avviamenti stabili arretrano: le assunzioni a tempo indeterminato calano da 1,7 milioni nel 2023 a 1,59 milioni nel 2024. Stesso destino per l’apprendistato.
Nel settore privato non agricolo, il 27,5% dei lavoratori è a tempo parziale, in aumento dal 26,3% del 2022 e dal 26,9% del 2023. La differenza di genere è enorme: tra le donne il part-time supera il 45%, tra gli uomini si ferma al 15%. E in molti casi è involontario.
A cambiare è anche la composizione della forza lavoro. Gli stranieri pesano più del 26% delle nuove assunzioni del 2024, a fronte di una presenza tra gli assicurati Inps che non arriva al 12%.
Una componente «imprescindibile» per molti settori e per la
stessa tenuta finanziaria dell’Istituto, sottolinea il Rendiconto.
Il quadro che emerge è chiaro: più occupati (anche se con un ritmo decrescente), ma in lavori a bassa stabilità e bassi contributi. Non a caso le entrate contributive crescono solo del 5,5%, «non proporzionalmente all’aumento degli occupati», avverte il Civ.
(da Repubblica)
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