LA RISSA CICCHITTO-BRAMBILLA : “BASTA CON QUESTI SMS, NON SONO UNA SCOLARETTA”
LA FURIA DEL CAPOGRUPPO PDL: “MA SE HAI IL RECORD DI ASSENTEISMO”.. CICCHITTO SBOTTA: “SE LA BUTTAVO GIU’ DALLE SCALE, CON QUEI TACCHI SAREBBE STATO UN DISASTRO”
Risse, insulti, crisi di nervi, lacrime e scenate.
In quella specie di Titanic che è diventato il Pdl si litiga ferocemente per le scialuppe di salvataggio.
E qualche rospo inghiottito per troppo tempo può essere estratto.
L’altra mattina mattina, nelle pieghe della tragicommedia politica, è andata in scena nell’aula di Montecitorio la resa dei conti tra il vecchio notabile e il nuovo che avanza.
Alle undici del mattino una furia rossa sale gli scalini del gruppo Pdl alla Camera. E’ MVB, il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla.
I tacchi picchiettano fino allo scranno del capogruppo Fabrizio Cicchitto. «Mi sono rotta le palle», la sentono sbraitare.
«Mi hanno mandato un sms ieri per dirmi di stare presente alla votazione! Un altro sms mi è arrivato ora, mentre ero qui, in aula. E’ una vergogna, io non mi faccio trattare così dai tuoi funzionari!».
Fabrizio Cicchitto, una vita nella politica da quando era giovane capo dei socialisti nella corrente lombardiana, prova a pazientare: «Guarda, l’sms arriva a tutti i deputati…».
Ma quella, il ministro, niente: «Io non mi faccio trattare come una scolaretta!».
Allora Cicchitto decide che la pazienza è finita: «E invece proprio a te è necessario mandarli. Hai il record dell’astensionismo qua dentro!».
La ministra furiosa se ne va.
E Cicchitto sibila: «Ho dovuto contare fino a dieci per non buttarla giù dalle scale. Con quei tacchi sarebbe stato un disastro».
In effetti, lo ‘score’ parlamentare di Maria Vittoria Brambilla così come emerge dalla sua scheda su Openpolis non è molto lusinghiera: risulta essere stata presente solo al 5,32 per cento delle votazioni elettroniche dall’inizio della legislatura a oggi, con una grande passione per le ‘missioni’.
Era altrove anche nel giorno del voto chiave sulle quota rosa nei consigli di amministrazione, in quello sul bilancio, al Milleproroghe, alla legge di stabilità , alla decisione sulle missioni militari all’estero, alla legge sull’omofobia e in altri casi ancora.
Inoltre, non risulta alcun suo intervento alla Camera nè alcun emendamento proposto, e in tutta la legislatura è stata ‘primo firmatario’ di un solo disegno di legge, «per la promozione del turismo sportivo e per la realizzazione di impianti da golf» .
Insomma, non sarà giusto trattarla come una scolaretta, ma certo è che si dimentica spesso di portare la giustificazione.
Adriano Botta
(da “L’Espresso“)
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