LA VENDETTA DI PUTIN CONTRO L’OLIGARCA TINKOV: AVEVA CRITICATO LA GUERRA, COSTRETTO A VENDERE LA BANCA
“ORA LA MIA VITA E’ A RISCHIO”… AVEVA DEFINITO L’ESERCITO DI MOSCA ALLO SBANDO
L’oligarca Oleg Tinkov è il fondatore di una delle maggiori banche russe che valeva nove miliardi di dollari in novembre. Poi lo scorso mese ha criticato l’invasione dell’Ucraina su Instagram e il Cremlino non lo ha perdonato.
All’indomani del post ha minacciato i manager dell’istituto e lo ha costretto a vendere il 35% della banca che ha fondato senza negoziare neanche il prezzo.
In un’intervista al New York Times da una località segreta perché in «pericolo di vita», Tinkov afferma che molti oligarchi la pensano come lui sulla guerra ma «hanno paura di parlare» per le conseguenze sui loro stili di vita e portafogli.
A rilevare il 35% di Tcs Group Holding, la società che controlla il gruppo bancario russo Tinkoff dell’uomo d’affari Oleg Tinkov ci ha pensato la Interros group, la società fondata da Vladimir Potanin che è considerato come uno degli oligarchi russi vicini al presidente russo Vladimir Putin.
Interros group, si legge nella nota diffusa dalla società secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa russa Tass, «ha acquistato il 35% di Tcs Group Holding, la società madre del gruppo russo Tinkoff. La transazione ha ricevuto il via libera della Banca centrale della Federazione russa».
(da agenzie)
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