LANDINI: “MANOVRA A VELOCITA’ INFINITESIMALE”
“DIREZIONI GIUSTA MA CONTENUTI TROPPO TIMIDI”… DUBBI SUL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE, DELUSIONE PER MANCATI INTERVENTI SU AUMENTI CONTRATTUALI E APPALTI
La velocità di marcia è l’elemento che più caratterizza e dà senso all’azione di un governo. Quella della manovra dell’esecutivo M5s-Pd, per la Cgil, è “infinitesimale”.
A poche ore dal via libera del Consiglio dei ministri alla cornice della legge di bilancio, gli umori del sindacato di corso d’Italia, raccolti in anteprima da Huffpost, delineano un giudizio chiaro.
Il ragionamento è il seguente: la direzione del governo è giusta, ma i contenuti sono davvero troppo timidi. A iniziare dall’intervento sul cuneo fiscale, dimezzato rispetto agli annunci. E soprattutto, che forma prenderà nel 2021? Ci si aspettava di più.
In attesa di una valutazione più articolata, che sarà affidata in giornata alle parole del segretario generale Maurizio Landini, quello che emerge a caldo in casa Cgil sono due fattori: la velocità di azione, come si diceva sopra, e la ristrettezza degli interventi che guardano al mondo del lavoro.
Il segnale di accelerazione, viene spiegato, “doveva essere più consistente, bisognava avere più coraggio”.
Scendendo nella pancia dei contenuti, emergono dubbi sul disegno delineato per il taglio delle tasse sul lavoro: partirà solo a giugno quest’anno, con appena 2,7 miliardi, il che significa che le buste paga dei lavoratori saranno incrementate solo della metà rispetto a quanto annunciato dallo stesso governo.
Preoccupa, e non poco, la mancata definizione dell’intervento nel 2021: per la Cgil tutte le risorse che saranno recuperate dovranno andare a finanziare l’intervento sul cuneo.
E poi c’è tutta una lista di interventi che erano attesi dal sindacato: la revisione del Codice degli appalti, quella dello sblocca-cantieri, la defiscalizzazione degli aumenti contrattuali, la messa in piedi di un tavolo per la riforma delle pensioni.
La conclusione di tutto ciò è che se la velocità indicata nella Nota di aggiornamento al Def resterà la stessa anche nella manovra, allora l’approccio rischia di essere deludente.
E si ricorda che il 9 ottobre, a Milano, è previsto un grande attivo dei delegati di Cgil, Cisl e Uil: in quella data si deciderà che atteggiamento tenere e mantenere. “C’è un ampio raggio di possibilità ” è la formula usata per dire che a priori nulla può essere escluso, neppure la piazza.
La Cgil aspetterà quindi la definizione delle misure che saranno indicate nella legge di bilancio prima di posizionarsi definitivamente in quella che è la prima partita dei rapporti con il nuovo governo.
Capire e vedere, ma intanto c’è un primo giudizio eloquente. Soprattutto è un giudizio che misura e aggiorna lo stato dei rapporti con il governo, avviati con un’apertura di credito da parte della Cgil nei confronti di Conte, apertura però condizionata e legata ai contenuti. Ora i contenuti sono arrivati così come il giudizio.
È arrivato anche quello di Confindustria. A poche ore dal Cdm di lunedì sera, il presidente Vincenzo Boccia ha giudicato positivamente lo stop all’Iva, sottolineando che su una manovra gravata da impegni obbligati “non ci sono grandi aspettative”. La Cgil, invece, si aspettava qualcosa di diverso.
(da agenzie)
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