CON IL TAGLIO A META’ DEL CUNEO FISCALE, IN BUSTA PAGA 500 EURO L’ANNO
LA MISURA SLITTERA’ A LUGLIO, PER RISPARMIARE META’ DELLA CIFRA INIZIALMENTE PREVENTIVATA
Il taglio del cuneo fiscale sui lavoratori dovrà portare in busta paga circa 500 euro. Lo ha indicato, all’indomani dell’approvazione della Nota di aggiornamento al Def, il vice ministro all’Economia, Antonio Misiani, intervenendo su Rai 3.
“Ridurre le tasse sul lavoro è l’obiettivo del governo. Il taglio del cuneo fiscale porterà più soldi al lavoratore dipendente. Se lo estendiamo alla platea dell’80 euro questi avranno 500 euro in più all’anno”, ha garantito l’esponente Dem.
Per verificare la realizzabilità di quel che ha affermato Misiani si può spulciare la relazione del Mef sulle dichiarazioni dei redditi.
Nel 2017 risultava una platea di 11,7 milioni di italiani ai quali spettava il bonus da 80 euro. Ipotizzando di mettere in busta paga 500 euro all’anno in più a tutte queste persone, servirebbero 5,85 miliardi di euro: poco più dei 5,45 miliardi ai quali fa per il momento riferimento la Nadef, come stanziamento previsto per la riduzione del cuneo nel 2021.
Per il 2020, invece, la dote è di solo 2,7 miliardi ed è per questo che l’operazione dovrà esser dimezzata: con quelle risorse si potrebbero mettere in busta paga “solo” 230 euro all’anno, ma si raggiungerà grossomodo la soglia indicata da Misiani facendo partire l’operazione da luglio.
Una eventualità data per certa dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, a Circo Massimo, su Radio Capital: “Tutti sappiamo che ci vogliono almeno 5 miliardi per iniziare ad avere un effetto dal cuneo fiscale. Ma nel 2020 partirà a metà anno perchè bisognerà definire alcune cose prima, riguarderà il periodo luglio-dicembre”.
Resta da definire, e sarà materia di uno dei disegni di legge collegati alla Manovra di bilancio, il tecnicismo del taglio. Tra le opzioni sul tavolo, c’è un credito fiscale da ricevere insieme alla busta paga di luglio.
Resta anche da vedere se ci sarà una progressività dell’intervento a seconda delle fasce di reddito, che potrebbe portare a differenziare il peso del taglio con benefici per specifiche fasce di stipendio, insieme al tema degli incapienti (già esclusi dagli 80 euro) da coinvolgere nella misura di sostegno.
Tornando a Misiani, il vice ministro ha specificato che con la riforma del Catasto (altro testo indicato tra i 23 collegati) “il gettito non aumenterà : sarà a saldi invariati, faremo una riforma di giustizia, intervenendo sulle rendite di case accatastate come popolari e che invece ora non lo sono più”. Alla domanda diretta della conduttrice di Agorà : “Abbasserete la soglia del contante?”, Misiani ha risposto “No”.
(da agenzie)
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