LE FAMOSE “COSE DA FARE”
RENZI DICE CHE SI ANNOIA A LEGGERE I GIORNALI CHE PARLANO SOLO D LUI: FIGURIAMOCI NOI
Il refrain mediatico di questi giorni ha riguardato il totoministri (ad andar bene) e le auto con cui l’incaricato si appropinquava ai vari Palazzi: analisi alte, insomma.
Tuttavia a questo giro noi imbratta monitor forse un’attenuante ce l’abbiamo: e cioè che era difficile riempire i giornali e i siti parlando di politica, in assenza della medesima.
Voglio dire: a parte il mito della velocità (pare d’essere tornati al futurismo), qualcuno ha capito cosa farà questo governo — o almeno che programmi condivisi ha?
Cioè, per capirci, per far ripartire l’economia metterà in discussione i diktat europei dovendo dipendere dai voti dei talebani del fiscal compact, tipo Monti e i suoi cari, sì?
E per la nuova legislazione sui diritti civili, pensa di trovare il sostegno nell’altrettanto decisivo partito di Giovanardi?
E il conflitto d’interessi, se per sbaglio volesse occuparsene, lo concorderà con Alfano e Cicchitto?
Insomma, anche presumendo la buona fede turboriformista di Renzi, con una maggioranza così cosa pensate che ci potrà mettere, dentro le riforme fatte con il Nuovo Centodestra e Scelta Civica?
Nulla o quasi.
Come ha capito l’ottimo Barca che infatti ha rifiutato le pressioni per diventare ministro: definendo quella di Renzi «una cosa priva priva priva di un’idea, senza un’idea: solo avventurismo e slogan».
E a quelli che “lasciamolo lavorare” (dove l’ho già sentita questa frase?) propongo seriamente una scommessa sui punti di cui sopra: ci si rivede tra un anno, ci state?
(da “gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it“)
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