LE RICARICHE DEL REDDITO DI CITTADINANZA IN RITARDO: I SOLDI SONO FINITI
SCARPA SINISTRA PRIMA DEL VOTO, PER QUELLA DESTRA C’E’ TEMPO
Gli accrediti del reddito di cittadinanza sono in ritardo dopo le elezioni europee.
Il che non dovrebbe costituire una sorpresa, visto che la regola è sempre stata quella della scarpa sinistra prima del voto e di quella destra dopo, ma con sei milioni di voti in meno significa che qualcuno non ha rispettato la promessa.
E così, mentre i soldi sono finiti le ricariche del reddito di cittadinanza sono in ritardo. Il primo accredito ad aprile, avvenuto in una data variabile a seconda dei tempi dell’iter burocratico, sarebbe stato seguito con ogni probabilità da un secondo accredito un mese dopo. Ma così non è stato, racconta Il Mattino:
I tempi delle “ricariche” — come vengono definite da alcuni addetti ai lavori le erogazioni del denaro sulle card — si sono allungati. Dall’Inps fanno sapere che i pagamenti si verificheranno tutti tra fine maggio e i primi di giugno. Ma la spiegazione non convince. «Non ho ancora ricevuto nulla — spiega Gennaro, 49 anni, di Marano — nonostante mi avessero garantito in un primo momento che, dopo il primo accredito del 20 aprile, ce ne sarebbe stato un secondo il 20 maggio. Ieri ho chiesto spiegazioni all’Inps, tramite il Caf. hyundai.it
Mi hanno risposto di aver disposto il pagamento il 27 maggio ma fino a questo momento la ricarica non è pervenuta. Mi auguro che si tratti solo di un ritardo dovuto al passaggio della somma dall’Inps alla posta. Per me è un problema perchè i soldi che avevo avuto ad aprile sono finiti presto. Ora devo fare i conti con le tutte le spese quotidiane della mia famiglia, a partire dall’affitto, e non so come andare avanti. Sono disoccupato da 2 anni. Speriamo che si tratti di un fatto episodico.Con il reddito di cittadinanza pensavo di poter risolvere tanti problemi. Eppure mi avevano garantito che i soldi sarebbero arrivati ogni 30 giorni. La mia famiglia non può attendere».
Cosa sta accadendo? L’erogazione del sussidio dipende solo dall’Inps. Nelle ultime settimane alcuni dei percettori delle somme comprese tra i 40 e i 50 euro al mese hanno fatto sapere di voler rinunciare. Ma le norme non prevedono, per ora,la possibilità di una rinuncia. L’Inps sta valutando la possibilità della predisposizione di un modulo. Forse i tanti problemi hanno rallentato l’istituto.
(da “NextQuotidiano”)
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