L’EDILIZIA PUBBLICA NON BASTA: AIUTA SOLO 700.000 FAMIGLIE, UN TERZO DI QUELLE CHE HANNO BISOGNO
RICERCA NOMISMA: 758.000 ALLOGGI IN GESTIONE: 86% ASSEGNATO, 14% SFITTA O OCCUPATA ABUSIVAMENTE… SONO QUESTI I PROBLEMI VERI DELL’ITALIA
L’edilizia residenziale pubblica è un salvagente troppo piccolo per dare sollievo a tutte le persone che avrebbero bisogno di una casa.
I dati di Nomisma, in un rapporto con Federcasa, parlano chiaro: soltanto 700mila famiglie riescono a usufruire degli alloggi pubblici, soltanto un terzo di chi vive una siutazione di disagio abitativo.
Ecco perchè il tema della casa si conferma uno dei più importanti da affrontare, come dimostra anche il dibattito intorno alle primarie del centro-sinistra a Milano.
“Al di fuori dell’edilizia residenziale pubblica esiste un disagio economico che ha coinvolto 1,7 milioni di nuclei familiari in affitto nel 2014”, si legge nella nota di Nomisma. Si tratta di famiglie che devono pagare d’affito più del 30% del loro stipendio, e quindi corrono sul filo della morosità e di una “possibile marginalizzazione sociale”.
La ricerca precisa che “si tratta perlopiù di cittadini italiani (circa il 65%), distribuiti sul territorio nazionale in maniera più omogenea rispetto a quanto le recenti manifestazioni spingerebbero a far pensare. Se non vi sono dubbi che il fenomeno risulti più accentuato nei grandi centri, dall’analisi non sembrano emergere zone franche, con una diffusione che interessa anche capoluoghi di medie dimensioni e centri minori”.
Se questo è il bacino sul quale intervenire, i mezzi del pubblico sono spuntati: consentono di “salvaguardare poco più di 700.000 nuclei familiari, vale a dire un terzo di quelli che versano in una situazione problematica.
Rispetto al totale degli alloggi gestiti in locazione (circa 758 mila), nel 2013 risulta regolarmente assegnato l’86% degli alloggi su tutto il territorio nazionale (circa 652mila alloggi), mentre la restante quota del 14% risulta non assegnata o perchè sfitta o perchè occupata abusivamente”.
L’indagine, realizzata nella seconda metà del 2015, dimostra che anziani a basso reddito sono le persone più fragili: “L’età della persona di riferimento del nucleo familiare è tendenzialmente alta (il 28,3% supera i 75 anni, il 19,6% è compreso tra 65 e 75 anni) e ha un reddito molto basso (il 44,4% guadagna in un anno meno di 10.000 euro). I tempi di permanenza negli alloggi di edilizia pubblica sono abbastanza alti: il 49% vive lì da oltre 20 anni, il 28% da oltre 30 anni”.
Per Luca Dondi, direttore generale di Nomisma, “una risposta seria, convincente e necessariamente pubblica al tema del disagio abitativo dovrebbe rappresentare un obiettivo ineludibile di un’azione di governo effettivamente riformatrice”.
(da “La Repubblica”)
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