L’INCHIESTA SU TIZIANO RENZI SI ALLARGA ANCHE ALLA MADRE DEL PREMIER
LAURA BOVOLI POTREBBE ESSERE CONVOLTA NELLA BANCAROTTA FRAUDOLENTA
Anche la madre del presidente del Consiglio Matteo Renzi, Laura Bovoli, potrebbe essere coinvolta nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta in cui è indagato Tiziano Renzi.
Secondo il Messaggero, al centro delle verifiche che la Procura di Genova, guidata da Michele Di Lecce, sta portando avanti per fare luce sul fallimento della Chil Post, ci sarebbe il passaggio di proprietà dell’azienda indebitata.
Per il quotidiano romano, il procuratore aggiunto Nicola Piacente e il pm Marco Airoldi stanno investigando sul ruolo della Bovoli e delle sorelle del premier Matilde e Benedetta, “non solo perchè in quanto membri della famiglia potevano conoscere le intenzioni di babbo Tiziano e l’effettivo stato di salute della Chil Post che tre anni dopo la vendita ha fatto bancarotta con debiti che arrivano a circa un milione e trecentomila euro”.
Anche se, il 2 agosto 2007, fondano la società Eventi 6, fino a metù 2009, quindi un anno prima della vendita, Laura Bovoli e le due figliole possiedono la totalità del capitale sociale della Chil Post.
Mamma Laura è socio di maggioranza con 30.200 euro in tutto.
Nella seconda parte dell’anno, le tre vendono tutte le loro quote a babbo Tiziano che l’8 ottobre deciderà di cedere il ramo principale della ditta, La Chil Promozioni, proprio alla moglie.
Di lì a sei giorni il 14 ottobre 2010 c’è il passaggio di consegne incriminato: per soli 2000 euro Renzi passa quel che resta della Chil a Gian Franco Massone, anche se a gestire l’affare sarebbe stato il figlio di quest’ultimo, Mariano Massone.
Difficile dire cosa sapessero moglie e figlie di babbo Renzi al momento del passaggio cruciale, ma è su questo che stanno cercando di far luce i magistrati genovesi.
L’altro punto dell’inchiesta è capire quando il buco di un milione e trecentomila euro sia stato creato.
“Si sa – scrive ancora il Messaggero – che il mutuo della Banca di credito cooperativo di Pontassieve è precedente alla vendita ed era stato intestato a mamma Laura dall’istituto di credito che vedeva tra i soci un fedelissimo dell’attuale premier, Matteo Spanò.
(da “Huffingtonpost“)
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