L’INCHIESTA SULLE SENTENZE PILOTATE AL TAR DI ROMA SCOPERCHIA UN GIRO DI FAVORI, RAPPORTI OPACHI E GIRI DI DENARO
AL CENTRO C’E’ IL 75ENNE AVVOCATO FEDERICO TEDESCHINI, PROFESSORE DI DIRITTO IN PENSIONE CHE SI MUOVE NEI PALAZZI DEL POTERE, CON AGGANCI ALL’INTERNO DELLA MAGISTRATURA, DEL GIORNALISMO E TRA I CAPI DI GABINETTO DEI MINISTERI: “DICO A MINZOLINI SE PARLA A FRATTINI”
Il giudice è frustrato, deluso. Non riesce a fare carriera. E allora per scalare le posizioni all’interno del Tar del Lazio bussa alla porta del principe del foro. Chiede l’aiuto dell’avvocato influente, Federico Tedeschini, 75 anni, professore di diritto in pensione. Il legale si mette subito al lavoro.
Si muove nei palazzi del potere, ha agganci all’interno della magistratura, del giornalismo e tra i capi di gabinetto dei ministeri. Ovviamente le pedine che muove l’amministrativista a favore di Silvestro Maria Russo, 66 anni, hanno un costo. Russo si dà da fare per far ottenere sentenze favorevoli allo studio Tedeschini, almeno in tre casi secondo la procura.
L’affaire si è chiuso ieri. Corruzione in atti giudiziari. Russo è stato sollevato dall’incarico, sospeso. Il protagonista principale di questa vicenda è stato arrestato.
Tedeschini è ai domiciliari, assieme a un altro legale, Pierfrancesco Sicco, coinvolto in un altro scambio di favori con il Commissario ad acta della provincia di Imperia, Gaia Checcucci.
Da gennaio a luglio del 2022 i carabinieri di via In Selci attaccano i telefoni dell’avvocato e del magistrato. Le conversazione restituiscono un quadro chiaro. Il patto criminale instaurato tra i due. L’obiettivo è far promuovere Russo, il ruolo ambito è quello di presidente della III sezione del Tar del Lazio. Il risultato viene raggiunto il 25 febbraio del 2022. La strategia perseguita da Tedeschini per arrivare a meta è chiara, così viene sintetizzata dal gip Roberta Conforti: «Nella conversazione captata nello studio Tedeschini, il 31 gennaio 2022, Russo deluso dall’ennesima mancata nomina da parte del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, chiedeva aiuto al legale prospettando la strada da percorrere: “la strategia sarebbe far emergere questa storia”».
Questo il ricatto: uno scandalo da far esplodere sui giornali in merito ad alcune nomine sospette nella giustizia amministrativa qualora Russo non avesse incassato i gradi di presidente di una sezione al Tar. In caso di promozione di Russo nessuno avrebbe sollevato il caso sulle pagine dei quotidiani.
«Tedeschini quindi proponeva di parlarne con Augusto Minzolini, direttore di una testata giornalistica nazionale, “lui è proprio un mio amico”. Avrebbe potuto avvicinare il presidente del Consiglio di Stato, ( ex ministro degli Esteri, ndr) Franco Frattini ” lui conosce molto bene Frattini”». «Russo accettava la proposta di Tedeschini e immediatamente l’avvocato avanzava – spiega il gip – la richiesta di ” una cortesia, che non ti chiederei se non fosse una cosa che mi riguarda personalmente”».
Si tratta del primo di tre giudizi su cui Russo si sarebbe mosso per favorire l’avvocato. La prima richiesta riguarda una causa in cui è coinvolta la Fondazione Ymca Italia, di cui Tedeschini è il presidente. Le altre due riguardano delle imprese, rappresentate dall’avvocato, escluse da un appalto comunale di progettazione per la riqualificazione di piazza dei Cinquecento. Gli investigatori lavorano al caso. Non emergono gli aiuti di Frattini e Minzolini vantati da Tedeschini. Ad ogni modo, però, c’è il reciproco aiuto che il magistrato e l’avvocato si promettono per ottenere entrambi dei benefici. Insomma un patto corruttivo.
(da La Repubblica)
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