LITE GASPARRI-ALEMANNO: TORNANO I FRATELLI-COLTELLI, MANCANO I CERVELLI
GLI EX DI AN FANNO NOTIZIA SOLO PER LE LITI DA BALLATOIO…ALEMANNO DICE “PDL APPIATTITO SUL GOVERNO, I PORTAVOCE SONO MOSCI”, GASPARRI REPLICA “NON ABBIAMO BISOGNO DI CONSIGLI, NE AVREBBE BISOGNO PIU’ LUI”.… TANTE ANIME PERSE DI UNA DESTRA CHE NON C’E’ PIU’ … VENEZIANI: “NON VEDO SEGNI DI VITA, PARTITO LIQUEFATTO”
C’era una volta un partito, radicato sul territorio, con le sedi difese con il
sangue dei militanti e i sacrifici dei dirigenti, poi è stato traghettato in un altro contenitore meglio arredato e ora forse, come dice Storace, “da Salò siamo arrivati ai salotti” buoni.
Ma evidentemente i dissapori tra “fratelli coltelli” ogni tanto riemergono e ne è prova lo scambio velenoso di battute tra Alemanno e Gasparri di due giorni fa.
Alemanno ha prima criticato la Lega e poi ha piazzato l’affondo: “I vertici del Pdl devono farsi sentire di più, i messaggi del partito sono schiacciati sul governo e affidati solo a Berlusconi. Abbiamo bisogno che i capigruppo diano voce al partito, invece che essere mosci”.
Apriti cielo, ecco arrivare la replica di Gasparri: “Su tutti i temi, le posizioni del Pdl sono chiare e scandite con forza e continuità . Non abbiamo bisogno di molti consigli e del resto ci asteniamo dal darli al sindaco che pure potrebbe trarre giovamento da qualche parere in più”.
A cosa si riferisce Gasparri? Pare a qualche nomina fatta da Alemanno che Gasparri non avrebbe gradito, probabilmente dovendo piazzare qualche amico suo.
Insomma si vola alto, d’altronde Gasparri è così pronto ogni sera a confermare le posizioni della Lega e a smentire quelle di Fini che magari Alemanno avrà pensato che avesse cambiato partito e non l’ha informato.
Assolviamo quindi l’ex sociale Gianni in questa occasione.
Una volta si discuteva di alta politica, ora si litiga tra chi vorrebbe la formula 1 all’Eur e chi no, cambiano i tempi, pazienza…
Ha ragione la Poli Bortone quando ricorda che “la nostra comunità è finita da un pezzo, ciascuno per la propria strada, nella sua nicchia. Da duri e puri a sistematissimi: cinque anni di governo sono un richiamo più forte della difesa dei valori. I posti di rilievo nel Pdl se li è guadagnati chi ha piegato la testa e mandato la storia a farsi benedire. Ho molto pianto, è stato devastante vedere finire tutto così”.
E mentre Menia si sente orfano di tante cose, “sconcertato, insoddisfatto e amareggiato” e parla di “anime perse della destra e di una identità nazionale da ricostruire” e ricorda che in altri tempi An avrebbe chiesto le dimissioni di Bossi per le sparate contro il tricolore, chiosa Marcello Veneziani: “Non vedo nessun segno di vita, Fini è in un altrove imprecisato, l’ex partito si è liquefatto”.
E mentre Fini si immerge a 25 metri di profondità all’isola del Giglio, Gasparri e Alemanno hanno almeno mosso l’aria (come, preferiamo non dirlo) in questa calura ferragostana.
Sarebbe interessante chiedere a tutti i protagonisti citati che cosa hanno fatto a suo tempo per evitare questa fine da “anime perse”.
In attesa che il buon Gasparri, passato da ministro delle Telecomunicazioni a “ripetitore televisivo” di concetti e veline stilate a Palazzo Grazioli, anche stasera ci elogi in Tv il governo del fare, del lavorare…
Anche se ci sfugge in questo momento che lavoro abbia mai fatto in vita sua, ma magari più tardi forse ce lo ricorderemo…
L’età fa brutti scherzi, si sa.
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