LO SPOT E’ ANDATO A PUTTANE: SALVINI CHIAMA, MA FREDDY NON RISPONDE
IL MINISTRO DELL’INTERNO TELEFONA AL GOMMISTA CHE HA UCCISO UN LADRO, MA LUI NON ACCETTA DI PARLARGLI… SALVINI FAREBBE MEGLIO A SPIEGARE COME MAI LASCIA I LADRI IN LIBERTA’
“Era nell’aria, c’erano tutte le condizioni perchè potesse accadere, l’avrei fatto anch’io nei suoi panni, se la cercano”. È questo il vox populi da Monte San Savino, città dove vive e lavora Fredy Pacini, il gommista che la scorsa notte ha sparato e ucciso a Vitalie Tonjoc, il 29enne moldavo che insieme ad un complice aveva appena sfondato una delle vetrate della sua azienda.
In mattinata squilla il cellulare dell’avvocato difensore Alessandra Cheli, dall’altra parte c’è il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che però non riesce a parlare con il gommista, che si rifiuta: “Sono troppo scosso, non ce la faccio” dice Pacini all’avvocato.
“Le istituzioni sono con lui” afferma l’inquilino del Viminale al telefono, durante una conversazione “dai toni familiari”, ha aggiunto Cheli.
Saranno anche con lui DOPO, ma prima non si capisce dove fossero.
Sulla recinzione della ditta spuntano fuori gli striscioni, arrivano degli amici di Pacini che hanno pure costituito un gruppo Facebook in suo sostegno e parte pure l’hashtag #iostoconfredy. Non manca nemmeno il classico capannello dei curiosi, poi la gente comincia a scemare e qualcuno protesta: “Oggi dovremmo stare tutti qui a portare solidarietà a questo signore che rappresenta lo stato d’animo di molti di noi”, urla un artigiano della zona.
La ditta è la vera casa di Pacini, da quattro anni ci vive dentro, dove si è ricavato un appartamento perchè terrorizzato dai ladri.
Dice di aver subito quasi 40 fra furti e tentativi e più di una volta si è ritrovato faccia a faccia con i banditi.
“Siamo a due passi dall’autostrada, quando ci si mettono — afferma un imprenditore del posto — ci assediano per settimane e sono furti a ripetizione”.
Un contesto da pendolari del crimine, facilmente raggiungibile da varie direttrici, qui passa l’Autosole, c’è la superstrada per Arezzo e poi l’altra quattro corsie Siena Perugia è a pochi chilometri.
Non si tratta dell’ennesimo tentativo di furto in serie, quello accaduto alla Pacini Gomme sembra un episodio isolato, secondo quanto affermano i carabinieri nella zona non si era registrata una particolare attività criminale.
In altri momenti invece erano stati più di uno gli artigiani che si erano portati la brandina in azienda, Pacini è andato ben oltre.
“Non aveva più una vita — racconta una vicina della casa dove, di fatto, Fredy non abitava più — è una persona su cui abbiamo sempre fatto affidamento, un grande lavoratore, la verità è che non ci sentiamo difesi, sappiamo che lui è stato tante volte in Comune a parlare con il sindaco per chiedere maggiore sicurezza”.
Quattro anni passati in questa sorta di depandance in azienda dove la moglie lo aveva seguito, la donna però stanotte non c’era perchè stava assistendo il padre ricoverato in ospedale.
“Fredy è un grande amante dello sport, una persona solare — dice un conoscente venuto qui di corsa — speriamo che possa uscire al più presto da questa brutta storia, non vogliamo che vada via da Monte San Savino, deve rimanere”.
La scorsa primavera era stato proprio lo stesso gommista ad attirare su di sè l’attenzione dei media raccontando i suoi ultimi 4 anni di vita. Pacini aveva mostrato alle tv nazionali il monolocale dove viveva e che aveva ricavato sul soppalco del capannone, aveva raccontato le sue paure di artigiano che rischiava ogni notte di perdere tutto.
“Lo ha fatto perchè sperava in quel modo di tenere alla larga i malviventi, ma non è servito, al bar capitava che mi raccontasse di qualche rumore sospetto sentito la notte o di aver messo in fuga qualcuno che non si aspettava di trovarlo in azienda”.
Ai carabinieri risultano 6 denunce di tentativi subiti e due per vere e proprie razzie subite, “Alla fine uno smette pure di denunciare — afferma il gestore del bar vicino all’azienda di Pacini — siamo esasperati non ci sentiamo tutelati nei controlli del territorio”.
Ma Salvini non è il ministro degli Interni?
(da agenzie)
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