L’UNICO A NON PROFERIRE PAROLA SULLO SCANDALO CHE HA TRAVOLTO SANTANCHÈ È MATTEO RENZI: FORSE C’ENTRA IL FATTO CHE “VISIBILIA” È CONCESSIONARIA ESCLUSIVA DI PUBBLICITÀ DEL “RIFORMISTA”?
SULLA TESTATA LA VICENDA COMPARE MARGINALMENTE. ADDIRITTURA LUCIANO NOBILI, FEDELISSIMO DI MATTEONZO, SU TWITTER PROVA A LIQUIDARE IL CASO PARLANDO DI “PERDITA DI TEMPO”
Sul caso del ministro Santanchè e delle sue società Visibilia e Ki Group, sollevato dalla trasmissione Report condotta da Sigfrido Ranucci su Rai3, hanno eccepito praticamente tutti i partiti.
Chi ne ha chiesto le dimissioni come i Verdi e Sinistra Italiana, chi ha invitato la ministra del Turismo in quota Fratelli d’Italia a chiarire in Parlamento, ovvero M5s, Pd, e finanche gli alleati Lega e Forza Italia. La stessa Giorgia Meloni ritiene giusto che Santanchè riferisca nelle aule parlamentari.
Solo un partito e il suo leader, che peraltro dovrebbero essere di “opposizione” al Governo, non hanno proferito parola sul caso. Parliamo di Italia Viva e di Matteo Renzi, il cui quotidiano Il Riformista ha riservato al caso un piccolissimo spazio nel finale di un articolo di Claudia Fusani, che tuttavia non cita le società in questione né tantomeno specifica quali siano le accuse mosse dai dipendenti e dagli azionisti indicate nel servizio di Report e in alcuni articoli pregressi del “Fatto Quotidiano”.
Addirittura il consigliere regionale renziano Luciano Nobili, in un tweet, parla di perdita di tempo riguardo al caso Santanchè. Come mai questa linea? Forse perché la società Visibilia è la concessionaria esclusiva di pubblicità del Riformista? Chissà.
Senz’altro il silenzio sul caso Santanchè da parte di Renzi – dopo quasi una settimana di infuocate polemiche istituzionali che mettono in serie difficoltà il Governo – resta piuttosto peculiare.
(da Dagospia)
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