MACRON ROMPE IL FRONTE DEI VILI: LA FRANCIA RICONOSCERA’ LA PALESTINA
LE REAZIONI DEI DUE CRIMINALI CHE DOVREBBERO ESSERE IN GALERA
Con una mossa che rischia di riscrivere gli equilibri diplomatici occidentali in Medio Oriente, Emmanuel Macron ha annunciato l’intenzione della Francia di riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese. La dichiarazione è arrivata a sorpresa nella serata di ieri, con la pubblicazione sui canali social dell’Eliseo della lettera inviata al presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, in quattro lingue: inglese, arabo, ebraico e francese . La data indicata per la formalizzazione dell’impegno è settembre, in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Si tratterebbe, se confermata, del primo riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di una grande potenza occidentale e segnerebbe una frattura politica significativa rispetto alla linea
seguita finora dagli alleati del G7, in particolare gli Stati Uniti.
Il consigliere di Macron: «Il 7 ottobre non sarebbe accaduto con uno Stato palestinese»
Nella missiva resa pubblica, Macron parla di una scelta coerente con «l’impegno storico» della Francia per «una pace giusta e duratura in Medio Oriente» e, soprattutto, volta ad accelerare i negoziati per una tregua nella Striscia di Gaza. A fare eco alla lettera di Macron è arrivata la dichiarazione dello storico consigliere speciale di Macron per gli affari israelo-palestinesi, Ofer Bronchtein: «Il 7 ottobre non sarebbe accaduto in presenza di uno Stato palestinese», ha detto in un’intervista radiofonica in lingua ebraica all’emittente pubblica israeliana Kan. «Tutti parlano da 40 anni della soluzione dei due Stati. Mi fa arrabbiare che la gente dica che incoraggiamo il terrore», ha affermato il consigliere presidenziale. «Se ci fosse stata la sovranità palestinese a Gaza, sono convinto che il 7 ottobre non ci sarebbe stato. La sovranità è responsabilità» conclude.
Non si è fatta attendere la reazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha bollato la mossa di Macron come «una ricompensa al terrorismo», accusando la Francia di voler guidare «una crociata contro lo Stato ebraico».
Toni altrettanto duri sono arrivati da Washington: il segretario di Stato Marco Rubio ha ribadito l’opposizione americana a ogni riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese: «sarebbe uno schiaffo in faccia a tutte le vittime del 7 ottobre».
Lo stallo in Europa
La decisione di Macron ha spiazzato anche molti partner europei. Se da un lato Paesi come la Spagna hanno già riconosciuto lo Stato palestinese, altri, come Germania, Regno Unito e Italia, mantengono un approccio più prudente. Proprio Londra, poche ore prima dell’annuncio francese, aveva convocato colloqui trilaterali con Berlino e Parigi per discutere della crisi umanitaria a Gaza. Resta però da capire quale Stato palestinese verrà effettivamente riconosciuto. I contorni territoriali non sono stati definiti da Macron e questo solleva interrogativi sulla portata effettiva della decisione. Come sottolinea il New York Times, quello di Macron potrebbe essere un gesto simbolico, una «manifestazione di virtù», che rischia di non avere conseguenze concrete.
(da agenzie
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