MACRON STAR INTERNAZIONALE, PERDE QUALCHE CONSENSO IN PATRIA, MA LE SUE RIFORME PIACCIONO AL 70% DEI FRANCESI
AI FRANCESI NON PIACE TROPPO IL DECISIONISMO NAPOLEONICO MA APPREZZANO LE RIFORME DELLA FUNZIONE PUBBLICA E DELL’ISTRUZIONE E IL GOVERNO VA A GONFIE VELE
Da presidente “jupitèrien” a monarca assoluto? Mentre Macron continua a collezionare successi diplomatici al di fuori delle frontiere nazionali grazie ad un’intensa attività diplomatica, i francesi non sembrano essere troppo soddisfatti del suo atteggiamento “napoleonico”.
Secondo l’ultimo sondaggio pubblicato dal Journal de Dimanche, in quest’ultimo mese il capo dell’Eliseo ha perso sei punti nell’indice di gradimento, scendendo al 44%. Una flessione che, sebbene non rappresenti ancora un segnale d’allarme, dà un’idea del difficile rapporto tra il presidente e l’elettorato francese.
Dall’inizio del suo mandato, l’immagine di Macron ha subito una serie di accelerazioni alternate a brusche frenate. Un andamento altal
Lo storico discorso pronunciato davanti alla piramide del Louvre la sera della vittoria alle elezioni, l’utilizzo della Reggia di Versailles per i summit internazionali: il presidente si è ben presto guadagnato un’immagine da “monarca”, accentrando su di sè tutta l’attenzione mediatica.
Il suo protagonismo, unito a quel retrogusto da Ancièn regime, lo hanno reso agli occhi dei cittadini un presidente distaccato dal mondo reale e, di conseguenza, dai veri problemi economici e sociali.
Nonostante il calo di consensi, il presidente continua dritto sulla sua strada, costringendo la sua maggioranza parlamentare a lavorare a pieni ritmi per realizzare tutte quelle riforme promesse in campagna elettorale.
Macron sta sfruttando a pieno una congiuntura interna che gli è particolarmente favorevole, con la destra che fatica a riconoscere il suo leader in Laurent Wauquiez e una sinistra frammentata in diversi partiti.
Dal lavoro alla scuola, passando per la sicurezza, immigrazione e settore pubblico: il governo avanza a grandi passi seguendo le direttive del suo leader, impaziente di portare a termine la prima fase del suo cantiere.
Paradossalmente, i sondaggi hanno mostrato un buon indice di gradimento nei confronti delle nuove leggi, come quella dell’istruzione (69%) o della funzione pubblica (76%).
In campagna elettorale Macron si definì come il futuro “presidente jupitèrien”, da Jupiter (Giove in italiano), il capo di tutti gli dei.
Una metafora mitologica che nel corso dei mesi ha cambiato gradualmente significato, fino a diventare “presidente monarca”.
(da agenzie)
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