“MAI VISTO TANTO ODIO CONTRO I POVERI”
GINO STRADA AL FESTIVAL DI VENEZIA: IL FILM “BEYOND THE BEACH” RACCONTA IL LAVORO DI EMERGENCY NELLE ZONE DI GUERRA
L’impegno umanitario di Emergency in giro per il mondo è diventato un film, diretto da due registi americani, Buddy Squires e Graeme Scott, lodati da Gino Strada che ha definito il loro lavoro “un racconto importante, soprattutto oggi che sembra esserci una gara per alzare muri e ignorare quello che succede a poche migliaia di chilometri da noi”.
Il film si intitola ‘Beyond the Beach: The Hell and the Hope” e viene proiettato alla Mostra di Venezia, nella sezione Sconfini.
Il film esplora la brutalità della guerra attraverso le voci dello staff di Emergency, un gruppo appassionato di medici, infermieri, chirurghi e logisti che lavorano per garantire cure mediche alle vittime della guerra e della povertà
I registi intrecciano due storie, apparentemente lontane e invece legate in modo indissolubile.
Da un lato raccontano il fenomeno delle migrazioni che attraversano il Mediterraneo, mettendo in luce il ciclo della guerra dai feriti di guerra a Kabul ai campi profughi in Iraq fino alle imbarcazioni di salvataggio al largo delle coste libiche.
Dall’altro, testimoniano l’impegno quotidiano dei medici e degli infermieri che hanno deciso di fare la propria parte contro l’indifferenza.
Nel film assistiamo alle loro lacrime e ai loro sorrisi, ma anche alla frustrazione; scopriamo le difficoltà e lo stress emotivo che devono affrontare per portare a termine le loro missioni senza mai perdere la volontà di fare la differenza.
“Buddy e Graeme – ha spiegato Strada – raccontano le migrazioni che attraversano il Mediterraneo, l’orrore di Kabul, i campi profughi in Iraq, le operazioni di salvataggio in mare. Sono tutti effetti di uno stesso problema: la guerra e la sua logica, che accetta come normali le più crudeli violazioni dei diritti umani. E poi – ha aggiunto Strada – raccontano l’impegno che ogni giorno il nostro staff mette nel suo lavoro per fare la propria parte contro l’indifferenza. Perchè si può fare qualcosa per cambiare lo stato delle cose e bisogna che ognuno inizi a farlo”.
Stiamo vivendo “un periodo molto difficile, in 70 anni non mi ricordo di aver visto un altro momento con cosi’ tanto odio sociale, disprezzo per chi sta sotto, un poveraccio è visto quasi come causa dei problemi degli altri. C’è tanta rabbia e cattiveria ma sono convinto che ci siano grossi margini di recupero”.
(da agenzie)
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