CONTRO LA MAFIA VALE PIU’ UNA SCUOLA DI UNA DIVISA E DI UNA TOGA
LA SCUOLA DEL QUARTIERE POPOLARE ZISA DI PALERMO VANDALIZZATA, MA IL QUARTIERE SI MOBILITA E RIPULISCE LE AULE IN TEMPO PER LE LEZIONI
Una scuola vandalizzata quasi non fa notizia. Sarebbe soltanto e tristemente l’ennesima. Copione sempre uguale: irruzione notturna, muri imbrattati, estintori svuotati su tutto, in ogni stanza, nei bagni, materiale didattico distrutto. Questa volta vogliamo raccontare quel che è accaduto dopo
Palermo e i suoi quartieri “difficili” conoscono bene queste irruzioni, le contano e sono tante. Capita che arrivino sempre alla vigilia della ripresa delle lezioni.
Questa volta è toccato ad una scuola dell’infanzia della Zisa, quartiere che è nel cuore di Palermo, che è memoria di tempi lontani e bellissimi che Palermo visse.
A testimoniarli, il magico palazzo della Zisa parte dell’antico parco normanno denominato il Genoard (Paradiso in Terra). L’intera area della Zisa fu luogo di villeggiatura e di caccia dei sovrani. In origine, l’intero parco si estendeva subito fuori la cinta muraria della città ed era costituito da piccoli nuclei di case, intorno a mulini per il grano e per il sale, costruiti lungo il corso del torrente Gabriele.
La storia più recente è altra, il palazzo della Zisa, dopo lunghi anni di abbandono, ora si erge maestoso e fiabesco. La Zisa, dunque, quartiere “difficile”, come si dice giornalisticamente.
Difficile solo perchè troppo spesso dimenticato, non che siano difficili quanti vi abitano, che anzi devono fare fronte a mille problemi, Cosa Nostra compresa.
Sul perchè si distrugga una scuola le risposte sono tante. Tra le risposte c’è pure la strategia della mafia. Non che la mafia un giorno si alzi e disponga che si vada a distruggere ora questa ora quella scuola. La mafia il lavoro lo ha fatto prima, subdolo, quotidiano, instillando soprattutto tra i più giovani l’idea che le istituzioni siano nemiche da colpire, e tra le nemiche c’è la scuola.
Perchè la mafia sa bene che a scuola si impara e se si impara si capisce, e se si pensa si riconoscono il bene e il male , si capisce che il male è il cattivo maestro, la mafia appunto; senti che la scuola è al tuo fianco, può accompagnarti lungo la strada del cambiamento delle cose ed anche del destino personale.
C’è anche che in questi anni, nei decenni successivi all’estate nella quale la mafia colpì duro la Sicilia, nelle scuole si è iniziato e si continua un prezioso lavoro, spesso non riconosciuto agli insegnanti e a quanti li affiancano. La scuola è un nemico giurato della mafia, ancor più di una divisa, di una toga.
Per questo e per tante altre motivazioni che sono state esplorate, la scuola materna della Zisa era stata praticamente distrutta.
Un articolo nella cronaca locale, come in altre occasioni e tutto sembrava destinato ad essere archiviato. Ma questa volta è accaduto qualcosa di nuovo.
L’anno scolastico è vicino, non si poteva lasciare la scuola così come l’avevano lasciata i vandali. Ed è stato così che si sono sbracciati in tanti: le mamme del quartiere, i giovani i più piccoli, gli insegnati e i collaboratori scolastici, i consiglieri della circoscrizione, volontari delle associazioni della Zisa.
Tutti a pulire e sistemare le aule. Il lavoro andrà avanti ancora per giorni, ma si riuscirà a terminarlo prima del suono della campanella.
I vandali hanno colpito i piccoli, ma soprattutto le famiglie, che già hanno una vita durissima. Si è fatta avanti la solidarietà di tanti, la disponibilità di molti a donare il materiale necessario ai bambini.
La materna della Zisa rinascerà , tornerà a giocare un ruolo fondamentale nel futuro di Palermo, e non solo.
(da Globlaist)
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