“MASANIELLO E’ CRESCIUTO…”
NAPOLI: LA LOGICA DEL RE E DEL MASANIELLO DI TURNO
“C’ho il popolo che mi aspetta e scusate vado di fretta. Masaniello è cresciuto. Masaniello è tornato!” Così, tra le altre cose, “recita” una canzone di Pino Daniele.
Tutte le volte in cui l’ho ascoltata mi ha sempre comunicato sensazioni diverse.
Alcune volte mi è sembrata come una sorta di inno irriverente.
Altre volte come un gesto di scherno al sistema.
Altre volte ancora come una critica alla stessa anima del mio popolo.
Anzi, negli ultimi giorni, è proprio quest’ultima sensazione che mi ha del tutto pervaso, perchè è come se quelle frasi volessero descrivere, quasi immortalandole in un’irripetibile fotografia dall’inveitabile messaggio, l’immagine di una Napoli ricca di possibilità e di potenzialità , da un lato, ed i Napoletani, un popolo ricco di sfumature ma difficilmente “scaldabile”, dall’altro.
Quando ragiono o mi confronto con gli “amici dell’area liberale” mi ostino a ripetergli sempre un concetto: se davvero volete conoscere cosa sia realmente il liberismo, anche dal punto di vista della “libertà cosmopolita” ampiamente intesa, non vi rinchiudete in una biblioteca a studiare i grandi pensatori dell’oggi o del passato, ma venite a vivere almeno una settimana a Napoli.
Ma non nella “Napoli bene”.
Andate in quella dei quartieri popolari, delle “bettole” e delle zone abbandonate.
La sì che vi si troverete un’autentica pulsione liberale. Là sì che vi troverete valori che nei libri di scuola e nelle erudizioni accademiche si possono soltanto immaginare. Là sì che vi imbattereste in quella spinta emotiva e ideale che solo chi vive intensamente può avere. E andate soprattutto nelle Palestre, in primo luogo in quelle di Scampia.
Vi troverete tutto quello che incarna una vita “spinta” verso il sogno, verso l’ambizione e nella direzione di un domani diverso, perchè proprio in quelle zone è come se la spinta emozionale e lo stesso in sè della legittima rivalsa, della pregnante reazione e dell’imperitura voglia di dire no a un destino fatto di tristezza, di miseria e di disperazione, come la stessa voglia di dire no alla Camorra, al mal costume o alla malavita, diventassero “reazione fisica”: quella di chi disciplina il proprio corpo, la propria mente, la propria passione e la propria energia verso un domani fatto di combattimenti autentici, di passione sincera e di lotta senza freni e senza limiti.
Napoli è una terra meravigliosa e la stessa “napoletanità ” non ha eguali.
Questa terra è capace di vivere emozioni forti, di trascinare e di farsi trascinare.
Ha ingegno. Passione. Capacità artistica. Ironia. Pregnante predisposizione alla sintesi.
Eppure è come se vivesse sempre condizionata “dall’ideale necessità di un re”.
E’ come se avesse sempre bisogno “di un punto di riferimento” per “scaldarsi”, “cementarsi”, battersi e combattere.
Sia esso Maradona, Achille Lauro, Massimo Troisi, Pino Daniele o Lavezzi, “quel re” ideale la unisce, la unifica e le dà una dimensione.
Mi chiedo cosa saremmo noi napoletani, e cosa sarebbe mai la stessa Napoli, l’intera Campania e l’Italia tutta, se riuscissimo a superare la “logica del re o del Masaniello di turno”.
Sono certo che potremmo cambiare addirittura il mondo, a farlo diventare tutto azzurro, pieno di sole, ricco di un irriverente e ardito sogno: quello di una grande terra che viene da lontano per dipingere il presente e costellare il futuro…
“Masaniello è cresciuto. Masaniello è tornato…”
Salvatore Castello
Right Blu – La Destra liberale
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