MASSIMO CALEARO TOGLIE L’INNO DI FORZA ITALIA DALLA SUONERIA DEL CELLULARE E PASSA CON VELTRONI
IL PRESIDENTE DI FEDERMECCANICA DA “SIUR PADRUN DALLE BELLE BRAGHE BIANCHE” A BENEFATTORE DEGLI OPERAI… L’UNITA: CONTRORDINE COMPAGNI !
Secondo lui Berlusconi “ha una marcia in più e fantasia da vendere”, al Meeting di Rimini questa estate aveva sposato le tesi leghiste dello sciopero fiscale, la suoneria del suo cellulare aveva l’inno di Forza Italia, ora “correrà ” con il Partito democratico di Walter Veltroni, capolista nel Nord Est: parliamo di Massimo Calearo, fino a ieri presidente di Federmeccanica, prototipo dei “padroni”, nemico dei sindacati, braccio armato degli industriali veneti che a Vicenza nel 2006, applaudì l’intervento di Tremonti. In una puntata di Ballarò, l’anno scorso, epico il suo scambio di battute con Massimo D’Alema che lo apostrofò ” lei dice delle castronerie” e Calearo rispose ” “Impari l’educazione”…ora sono insieme sotto lo stesso tetto.
Non si può dire che la coerenza sia una qualità diffusa in Italia, a tutti i livelli, certamente la “dipartita” di Calearo non smuoverà gli imprenditori veneti “incazzati” con la sinistra, di sicuro creerà problemi a sinistra del PD, perchè dovete sapere come era considerato fino a ieri il Calearo dall’elettore del centrosinistra.
A proposito di coerenza, tra padelle e spadellate, insieme a Calearo, una medaglia alla memoria lo merita certamente il direttore dell’Unità , Antonio Padellaro, che ieri sottolineava in preda a delirio veltroniano come questa adesione “incarni il patto tra produttori e lavoratori e possa avere effetti rassicuranti nel mondo della piccola e media industria”…
Contrordine compagni, avrebbe riso Guareschi, eh sì perchè sentite cosa scriveva l’Unità negli ultimi due anni del re delle antenne di Isola Vicentina.
Il 18 gennaio 2006 lo definiva “lady di ferro” titolando ” Il vero scandalo: calpestano la dignità di migliaia di famiglie”. Calearo era accusato di essersi lasciato scappare battute di dubbio gusto durante la vertenza sindacale coi metalmeccanici, paragonando il dirigente di Fiom, Fim Uilm a tanti Fidel Castro. Oppure quando aveva irriso l’associazione delle piccole aziende dispose a concedere più di quanto avevano deciso gli industriali più grandi come lui. O ancora quando sbeffeggiò gli operai sostenendo che tra di loro c’erano dei girotondini e affermando che “c’è gente più seria nella casa dei padroni”.
All’indomani del convegno di Vicenza, reso celebre per la lite Berlusconi – Della Valle, l’Unità stigmatizza le parole di Calearo, prototipo del potere berlusconiano, padrone di casa e capo della fronda antisindacale e antigovernativa.
Il 22 agosto l’Unità critica le parole di Calearo al Meeting di Rimini, in cui si schiera per lo sciopero fiscale leghista, ” A mali estremi, estremi rimedi – ha detto Calearo – la Confindustria si è dissociata, ma ormai il danno è stato fatto e la demagogia può continuare a fare danni” chioserà l’Unità .
Il 15 novembre 2007 Calearo è definito da l’Unità ” il capo degli industriali meccanici che parla dei sindacalisti come dei perditempo mentre lui sì che deve lavorare”.
Il 12 gennaio di quest’anno, scrive l’Unità ” Gli industriali, guidati da Calearo, mettono i bastoni tra le ruote di quell’Italia per bene ( gli operai), con continue richieste di straordinari, sabati a disposizione e Par ”
Pensate che Calearo ha dovuto usufruire, proprio per la contrappposizione dura coi sindacati, anche della tutela della scorta…per poi finire alla corte veltroniana.
Che coerenza, che dignità , che rigore di idee, da una parte e dall’altra…siamo al cinema davvero, senza più valori e punti di riferimento, basta prendere due voti in più o sperando in un futuro ministero e si rinuncia a tutto, anche a guardasi allo specchio la mattina.
Noi siamo ancora tra coloro che riteniamo sia meglio perdere dalla parte giusta che vincere dalla parte sbagliata. E milioni di Italiani che non rinunciano alla propria coerenza la pensano come noi. La dignità non è in vendita.
Di una cosa siamo lieti, che un personaggio squallido stia dall’altra parte, ma anche se fosse rimasto da questa non avremmo cambiato idea: chi è squallido tale rimane sotto tutte le latitudini…Un po’ di pulizia anche nel centrodestra non potrebbe che fare bene…meno trafficanti di voti e più popolo nelle liste!
Leave a Reply