MATTARELLA DOPO AVER SMINATO SAVONA ORA ACCENDE I FARI SUL VIMINALE
ESTREMA ATTENZIONE DEL QUIRINALE SUL MINISTERO DEGLI INTERNI CHE SONO IL SET IDEALE PER SALVINI PER FARE SCENOGRAFIA SUI PROFUGHI
Il trionfalismo non appartiene allo stile del capo dello Stato, galantuomo siciliano incline alla sobrietà . Ma il sorriso esibito nel brevissimo congedo notturno ai giornalisti rivela “la soddisfazione” per la fine di questi tre mesi vissuti tra stallo e montagne russe.
“Soddisfazione”, come trapela dal Colle, per “un governo politico” nonchè “governo dei due vincitori”.
Ma anche il “governo del 2 giugno” per un “Paese pacificato” dopo gli scontri d’inizio settimana, provocati dallo stop domenicale a Conte a causa del veto su Savona.
Nel bilancio a caldo di questi 88 giorni, dal Quirinale si evidenziano anche “risultati”: 1) le “prerogative costituzionali” del capo dello Stato sono rimaste intatte, grazie allo spostamento di Savona in un altro ministero;
2) le “elezioni sono state evitate” dopo che per ben due volte, il 7 maggio e il 21 maggio, è partita la corsa per votare in piena estate, a fine luglio;
3) nei ministeri più “delicati” sul fronte dell’Ue, l’Economia e gli Esteri, vanno rispettivamente un europeista come Tria e un tecnico già montiano del rango di Moavero Milanesi.
Al Colle — “sistemata” la pratica dell’Economia con la risoluzione del nodo Savona — adesso comincia un’opera di “attenta vigilanza” in un periodo che non si annuncia facile dal punto di vista internazionale.
E i “fari” si accenderanno soprattutto sull’uomo “nero” che ha preteso e ottenuto il Viminale: Matteo Salvini, il grande Baro Pigliatutto di questi 88 giorni.
A differenza di Di Maio, che prima della richiesta d’impeachment ha avuto un grande rapporto umano e politico con Mattarella, il leader leghista non ha mai riscosso simpatie al Colle.
Del resto, non è un mistero la diffidenza di vari “alleati” di peso del nostro Paese per l’amico di Le Pen, Putin e Orban.
Salvini avrà per sè la seconda poltrona più importante del governo Conte: l’Interno. Una macchina complessa ma anche il set ideale per fare “scenografia” contro i migranti.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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