“MENO MALE CHE NE HA FATTO SECCO UNO SOLO: CON DUE, ARRIVA LA FANFARA. CON TRE, LE FRECCE TRICOLORI”: MARCO TRAVAGLIO SUL CASO CHICO FORTi
“A CASA MIA UN ASSASSINO È UN ASSASSINO, CHIUNQUE SIA A STENDERGLI IL TAPPETO ROSSO: PURTROPPO L’UNICO PREMIER (DEL MONDO LIBERO) CHE HA FATTO UNA SIMILE CORBELLERIA È LA MELONI”
Dunque, nell’Italia ridotta a succursale di Gotham City, è cosa buona e giusta che il premier accolga in pompa magna un ergastolano condannato definitivamente per aver trucidato a sangue freddo il figlio di un tizio affetto da demenza che aveva appena truffato (e meno male che ne ha fatto secco uno solo: con due morti ammazzati, arriva la fanfara; con tre, le frecce tricolori).
Lo afferma un variopinto zoo di freaks, spostati, servi di scena e giuristi per caso, con argomenti talmente logici che verrebbero respinti anche in un repartino psichiatrico. C’è chi confonde l’estradizione di Chico Forti con un’assoluzione: siccome sconterà in Italia il resto della pena (si fa per dire: qui l’ergastolo è finto), vuol dire che è innocente. E c’è chi arguisce la bontà dell’accoglienza meloniana dal fatto che “nel 2020 Di Maio fece la stessa cosa e Travaglio scrisse editoriali per lodarlo”. Balle spaziali.
1) Di Maio non fece la stessa cosa: annunciò un accordo con l’Amministrazione Trump per estradare Forti, poi sospeso con l’arrivo di Biden.
2) Se io avessi lodato Di Maio, non avrei legittimato la passerella meloniana: un conto è far scontare al condannato la pena in patria, un conto è accoglierlo come un capo di Stato ai massimi livelli istituzionali.
3) Il 24.12.2020 il Fatto esultò a tal punto per l’annuncio di Di Maio da relegarlo a pagina 14 in un minuscolo trafiletto […].
4) Io non ho mai scritto una riga né sull’annuncio di Di Maio, né sul processo a Forti (chiuso dalla giustizia americana), né sull’opportunità o meno di estradarlo.
A casa mia un assassino è un assassino, chiunque sia a stendergli il tappeto rosso: purtroppo l’unico premier (del mondo libero) che ha fatto una simile corbelleria è la Meloni. Che dev’essersene accorta, anche per le proteste degli elettori sconcertati, tant’è che ha fatto sparire le foto dal sito di Palazzo Chigi.
Marco Travaglio
(da il Fatto Quotidiano)
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