MESSINA, AGGUATO A FUCILATE AL PRESIDENTE DEL PARCO DEI NEBRODI, SALVO GRAZIE ALL’AUTO BLINDATA: “NON MI FERMERETE, VADO AVANTI”
CONFLITTO A FUOCO CON GLI AGENTI DI SCORTA… SI ERA OPPOSTO A CONCEDERE ZONE DI PASCOLO ALLA MAFIA
La macchina blindata gli ha salvato la vita.
Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi, già da tempo sottoposto a tutela per le serie minacce subite in seguito ai protocolli di legalità messi in atto per evitare la concessione di ampie zone di pascoli alla mafia, è sfuggito questa notte ad un agguato in piena regola avvenuto sui Nebrodi tra Cesarò e San Fratello.
Erano da poco passate le due quando la macchina di Antoci, di ritorno da una manifestazione a Santo Stefano di Camastra, è stata bloccata lungo i tornanti di montagna da alcune grosse pietre poste deliberatamente sulla carreggiata per fermare il corteo.
Quando la macchina si è fermata il commando ha aperto il fuoco sulla vettura a bordo della quale viaggiava il presidente del Parco dei Nebrodi.
Per fortuna la blindatura della carrozzeria ha fermato i pallettoni. Contro i sicari hanno sparato i poliziotti della macchina di scorta che seguiva Antoci.
Nel conflitto a fuoco nessuno è rimasto ferito.
Il commando è riuscito a fuggire mentre la scorta portava al sicuro Antoci, che è rimasto illeso.
“E’ stata una notte drammatica, ma sto bene. Il mio grazie va alla polizia per avermi salvato la vita. Il mio impegno non si ferma e vado avanti” ha detto a caldo il presidente del Parco dei Nebrodi. Antoci ha trascorso la notte a casa, insieme con il sindaco di Santo Stefano di Camastra, Francesco Re.
Nelle prossime ore sarà raggiunto dal governatore Rosario Crocetta.
Di recente il caso dei terreni concessi alla mafia è approdato anche in Parlamento, che ha sollecitato l’intervento del governo nazionale e regionale.
(da “la Repubblica”)
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