MIGRANTI, L’ACCORDO CON L’ALBANIA DOVRA’ ESSERE VOTATO DAL PARLAMENTO, FALLITO IL TENTATIVO DELLA MELONI DI ESAUTORARLO
MARCIA INDIETRO IMBARAZZANTE… SCHLEIN: “IL GOVERNO HA SBATTUTO IL MUSO SULLA COSTITUZIONE”
Per le opposizioni è una marcia indietro imbarazzata. Per il governo solo un gesto distensivo e di rispetto verso il Parlamento, per quanto non dovuto. Fatto sta che l’accordo con l’Albania per il trasferimento dei migranti diventerà una legge votata dal Parlamento.
Nonostante da destra e anche da Palazzo Chigi (per primo il sottosegretario Fazzolari) avessero detto chiaramente che non fosse necessario, in virtù di precedenti accordi di collaborazione sottoscritti con l’Albania.
«Il governo intende sottoporre in tempi rapidi alle Camere un disegno di legge di ratifica che contenga anche le norme e gli stanziamenti necessari all’attuazione del protocollo», ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alla Camera strappando applausi anche dai banchi del Pd. «Il dibattito di oggi e il voto che lo concluderà dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che il nostro governo non si è mai sottratto, specie su questioni di tale rilevanza, al dialogo e al vaglio del Parlamento», ha sottolineato Tajani. Ad ascoltarlo quasi solo le opposizioni: banchi del centrodestra, almeno all’inizio, quasi deserti. Pur mantenendo una forte critica nel merito, Elly Schlein si mostra soddisfatta per il cambio di rotta: «Il governo ha sbattuto il muso sulla Costituzione», dice la segretaria Pd, che per la prima volta ha alzato la voce in Aula durante l’intervento di Tajani: «Allora avevamo ragione! Viva la Costituzione!». Mentre il responsabile Esteri del Nazareno, Peppe Provenzano, parla di «positiva inversione a U» del governo. Mentre il capogruppo M5s, Francesco Silvestri, sottolinea che «la volubilità e confusione di Tajani sono lo specchio di questo governo».
Le opposizioni, però, non sono riuscite a presentare una risoluzione unitaria sul tema «migranti in Albania». Ancora una volta sull’immigrazione il Movimento 5 stelle ha deciso di muoversi da solo con un proprio testo, per veicolare «una posizione più articolata» e la «terza via» prospettata da Conte. Il documento, comunque, al pari di quello firmato insieme da Pd, Azione, Iv, Avs e +Europa, impegna per l’appunto il governo a «presentare alle Camere, ai sensi dell’articolo 80 della Costituzione, la proposta di legge di autorizzazione alla ratifica del protocollo».
(da agenzie)
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