MOGHERINI VERSO LA UE, ALFANO AGLI ESTERI E MINNITI AGLI INTERNI
CON LA NOMINA DELLA MOGHERINI AD ALTO RAPPRESENTANTE UE, ANDREBBERO A POSTO LE ALTRE CASELLE
La parola “rimpasto” a Matteo Renzi non è mai piaciuta ma nei fatti di questo si tratta. Anche se a Palazzo Chigi preferiscono chiamarlo “riequilibrio”.
Un riequilibrio nel quale, almeno secondo l’ottica di Renzi, il Nuovo centrodestra andrebbe ridimensionato ma senza far perdere agli alleati troppa autorevolezza. L’occasione che il premier vorrebbe cogliere è data dalla nomina di Federica Mogherini ad Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea.
Prima di tutto rimarrebbe vacante la poltrona del ministero degli Esteri e ad occuparla potrebbe essere proprio Angelino Alfano, che diventerebbe il titolare della Farnesina lasciando il Viminale.
Questa è una voce che gli circolava nei mesi scorsi ma che adesso si sta facendo sempre più insistente.
Il pressing di Renzi su Alfano, che ancora resiste, è in atto anche se in ambienti vicini al leader Ncd si fa notare che al momento non ci sarebbe ancora nulla di concreto e in più, non molti giorni fa, davanti a questa ipotesi lo stesso ministro dell’Interno aveva detto che se Mogherini andrà in Ue deve essere sostituita senza spostamenti dentro l’esecutivo.
Fatto sta che di questo si sta ragionando a Palazzo Chigi adesso che la teleconferenza tra Renzi, Francois Hollande e gli altri leader socialisti europei ha certificato il via libera a Mogherini.
Anche se l’appuntamento più importante resta quello di mercoledì quando i leader dei 28 Paesi Ue dovranno comporre il complicato puzzle delle nomine.
Ed è lì che tutto può ancora succedere.
In Italia l’intento di Renzi, che si sta occupando delle caselle del suo esecutivo, sarebbe quello di dare ad Alfano un incarico diverso da quello del Viminale, che il premier considera troppo di peso e per quella poltrona vorrebbe una personalità di sua stretta fiducia.
Un nome che sta circolando è quello di Marco Minniti, oggi sottosegretario con delega ai servizi.
Renzi sta, nello stesso tempo, cercando per Alfano una soluzione soft e la Farnesina sarebbe quella ideale.
Anche perchè, secondo il ragionamento che fa il premier, in questo modo il leader Ncd avrebbe davanti a sè una platea internazionale e soprattutto più peso nel Ppe indebolendo così Forza Italia.
In più a Renzi può tornare utile farsi dare una mano da Alfano nei rapporti con il capogruppo del Partito Popolare Europeo, il tedesco Manfred Weber, alla luce dello scontro avvenuto tra i due nel giorno dell’insediamento dell’Italia a guida del semestre europeo.
Dunque il leader di Ncd giocherebbe da ministro degli Esteri una partita a favore dell’Italia nel Ppe e a favore del suo stesso partito.
Tra le ipotesi, ma perde quota, c’è anche quella di inserire Alfano al fianco di Graziano Delrio alla presidenza del Consiglio.
La questione, comunque, potrebbe richiedere ancora del tempo anche perchè l’insediamento di Mogherini in Ue avverrebbe a novembre e almeno fino all’inizio dell’autunno ci sarebbero dei margini.
In questo modo il semestre Europeo sarà quantomeno a metà e si potranno attutire eventuali contraccolpi.
(da “Huffington Post”)
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