MOHAMMED, 21ENNE MAROCCHINO, APRE IN VENETO IL PRIMO CIRCOLO DI FUTURO E LIBERTA’
“SIAMO I NUOVI ITALIANI, MIO PADRE E’ IN ITALIA DA 22 ANNI, HA SEMPRE LAVORATO: HA CHIESTO IL PERMESSO DI SOGGIORNO NEL 2004 E GLIEL’HANNO DATO SOLO NEL 2009, VI SEMBRA GIUSTO?”… I FINIANI CRESCONO IN VENETO E I CIRCOLI SI MOLTIPLICANO
Mohammed è un ragazzo sveglio, ma l’impresa che sta tentando è da mission impossible: aprire un circolo di Generazione Italia, il pensatoio di Futuro e Libertà , nel cuore della Lega a Treviso per dare voce ai diritti dei “giovani italiani”, gli stranieri di seconda generazione.
“Siamo i nuovi italiani, vogliamo sensibilizzare la gente e contiamo di arrivare presto a soluzioni concrete” parla già come un politico consumato Mohamed Ramaid, 21 anni, nato in Marocco ma in Italia da quando ha due anni…
Il circolo trevigiano nato meno di un mese fa raccoglie una ventina di “nuovi italiani” tra i 20 e i 25 anni, tutti in Italia da quando hanno imparato a dire le prime parole.
I loro genitori li hanno portati con lunghi viaggi dal Marocco, Ucraina, Albania, Romania, Bangladesh.
Studiano in Italia, parlano quasi esclusivamente l’italiano e capiscono poco o niente la lingua di mamma e papà , mangiano spaghetti e cotolette. Insomma si sentono italians.
“Esattamente ci sentiamo degli italiani con il permesso di soggiorno”. Insomma italians ma senza la cittadinanza perchè studiano all’università , mentre per presentare la richiesta servono le buste paga.
Mohammed si è appena iscritto al primo anno di giurisprudenza a Padova. “Voglio dei figli italiani” avverte.
Per ora anche la fidanzata, o qualcosa che ci somiglia, è italiana. “Si è di Treviso ma… siamo ancora in trattative”.
Così Mohammed e gli altri decidono di aprire un circolo di Fli, unico del genere in Italia, proprio nella Marca leghista di Zaia e dell’alpino Gentilini, che da sindaco tolse agli stranieri le panchine per distoglierli dalla tentazione di sedersi.
“Mio padre è in Italia da 22 anni, ha lavorato dal primo giorno che è qui. Ha chiesto il permesso di soggiorno nel 2004 e lo ha ricevuto nel 2009. Ma vi sembra giusto…?”.
Forse non sarà giusto, ma a voi “nuovi italiani” di Treviso è sfuggito che queste sono le regole stabilite dalla Bossi-Fini, l’ultima grande legge sull’immigrazione…?.
Un sospiro per raccogliere le idee. Risposta: “Si lo sappiamo. Però la Bossi-Fini è superata come legge, lo ha detto Fini stesso. Ora certe cose, per esempio questa sul non dare la cittadinanza a quelli che sono in Italia da oltre 10 anni come me ma che studiano e non lavorano, va cambiata. Però l’impianto della normativa è buono”.
Tutto sommato è una buona legge…?. “Si. La Turco-Napolitano era molto peggio. Permetteva anche a mia nonna se veniva in Italia di avere la stessa pensione dell’anziana che mi abita al piano di sotto, che ha versato i contributi tutta la vita. E questo non è giusto”
Cosa non è giusto…?
“Partire da quell’idea che gli immigrati sono tutti buoni, e vanno tutti aiutati a prescindere. Le generalizzazioni non vanno mai bene, neanche per noi. Ci sono gli stranieri che lavorano e hanno voglia di integrarsi e ci sono quelli che delinquono ”.
Quindi Fli difende gli stranieri “buoni” che hanno voglia di integrarsi, non la sinistra?. “Il Pd non esiste nella lotta alla cittadinanza, in concreto non ha mai mosso un dito”.
Per ora i “nuovi italiani” sono in embrione, si scrivono su Face-book e non hanno ancora una sede definitiva (“Contiamo di averla da febbraio quando il Fli diventerà un partito”) si riuniscono in qualche bar e stanno ancora mettendo a punto l’organizzazione.
Però giurano che in città c’è molto entusiasmo, anche se a volte, dicono, i simpatizzanti non sanno a chi rivolgersi.
“A Treviso abbiamo un forte consenso, secondo i sondaggi a dicembre siamo cresciuti molto anche dopo la manovra della fiducia il 14. Se andassimo al voto avremmo un 5% di consenso, un’ottima base”.
Anche il coordinatore regionale di Fli, il senatore Maurizio Saia, conferma che dopo il 14 dicembre “lo zoccolo duro ha tenuto, e le iscrizioni sono continuate ad aumentare”.
Solo a Padova i circoli di GI sono 32 per circa 600 iscritti, mentre in Veneto “i sondaggi danno un numero di adesioni sopra la media nazionale”.
Chi sono…? “Quasi sempre gruppi di professionisti, a Conegliano è nato un circolo fatto da medici, a Padova uno di avvocati”.
Cosa ne pensa allora del circolo dei “nuovi italiani” a Treviso…? “Sono ben felice. In Veneto feci il primo circolo di extracomunitari aennini. Mandai una lettera a Fini per informarlo”.
Come la prese…? “Disse che si rischiava la riserva indiana”.
E ora…? “Ora è tutto cambiato”…
Erminia della Frattina
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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