MONTI A PARIGI: “DALL’ITALIA SFORZO SENZA PARI”, SARKOZY: “TRA NOI E ROMA PERFETTA SINTONIA”
IL PREMIER MONTI: “LAVORIAMO MANO NELLA MANO CON FRANCIA E GERMANIA VERSO LA COSTRUZIONE EUROPEA”… SARKOZY E MERKEL A ROMA IL 20 GENNAIO…IL PRESIDENTE FRANCESE: “MONTI ISPIRA FIDUCIA AI LEADER EUROPEI”
Un grido d’allarme ma anche un messaggio di fiducia. Il premier Mario Monti a Parigi, prima tappa della sua missione europea, vede Sarkozy e si presenta con questo biglietto da visita ai partner Ue: l’Italia è tornata a ricoprire il suo ruolo tra i ‘big’ grazie a uno sforzo “senza pari tra gli altri Stati membri”.
Perchè l’Europa è come “un alpinista che cammina su un crinale. E’ un momento cruciale ma si può raggiungere la meta”.
Nel pieno della crisi economica continua il lavoro del governo Monti per dare via alle riforme interne ma anche per richiamare l’Europa alle proprie responsabilità .
Un doppio binario che vede in premier impegnato in un tour europeo (mercoledì andrà dalla Merkel per “trattare sulle rigidità tedesche”) in vista del vertice europeo del 30 gennaio.
“E’ essenziale prendere insieme le decisioni che consentano di dimostrare la fiducia che abbiamo sull’Europa e sull’ euro e che potranno permettere di pagare tassi più bassi” dice il premier.
E da Sarkozy arrivano parole di stima: “Monti ispira fiducia ai leader europei, tra Roma e Parigi sulla Ue c’è una perfetta identità di vedute. Crediamo nell’euro e siamo d’accordo sul fatto che in una fase così delicata per l’unione europea e l’eurozona è essenziale che che ogni stato membro faccia fino in fondo ciò che deve fare per consolidare i bilanci e le riforme”. Poi l’annuncio di un vertice a tre con la Merkel e Monti che si terrà il 20 gennaio.
Il premier, al termine di un pranzo di lavoro di un’ora e mezza a Parigi con il primo ministro francese Francois Fillon, descrive un’Italia “che lavora mano nella mano con la Francia, così come con la Germania (che oggi ha visto crollare gli ordinativi industriali del 4,8%), per proseguire insieme verso la costruzione europea”.
Per questo Italia, Francia e Germania devono “aiutarsi” per “eliminare i dubbi che caratterizzano la zona euro quanto al suo futuro”.
Un fronte comune europeo che deve affrontare le politiche per la crescita finanziate dal disavanzo. “Non facciamo come Penelope, disfacendo di notte quello che si è fatto di giorno”.
Vede un rischio Monti.
Ovvero “la nascita e lo sviluppo di incomprensioni di fondo tra popolazione e stati membri con il ritorno a pregiudizi tra nord e sud dell’Europa, tra vecchi e nuovi stati, con un potenziale di grande divisione”.
In un’Europa dove la crescita “stenta e rischia di fermarsi”.
Un’Europa “che è dimostrata più debole di quanto pensavamo che fosse e questo in particolare per le difficoltà a fare fronte ad una crisi che non riguarda l’euro ma riguarda gli aspetti finanziari e di bilancio pubblico di alcuni paesi”.
Un’Europa che si trova “in questi anni ad essere contemporaneamente più forte e più debole e a vedere nella sua storia, più che mai, l’esito della propria sfida nelle proprie mani e non in quelle di altri”.
Tobin Tax.
Disco verde sulla Tobin tax.
“Il mio governo ha fatto un’apertura sulla tassazione delle transazioni finanziarie” e su questo “elemento di convergenza” si sta lavorando” sottolinea Monti in sintonia con l’intenzione della Francia di andare avanti “il più velocemente possibile” nel varo della Tobin Tax.
Il premier italiano, però, avverte: “E’ necessario che i vari paesi europei non vadano avanti da soli nell’applicazione”.
Lapidario Sarkozy: “Sulla Tobin Tax Parigi andrà avanti anche da sola se non riusciremo a convincere gli altri partner europei”
Euro.
“La crisi non riguarda l’euro come moneta, ma il bilancio di diversi Paesi nell’ambito dell’Eurozona” spiega il premier.
“Il rischio principale di questa crisi è quello della nascita e dello sviluppo di possibili divisioni tra popolazione e Stati membri, con il ritorno di pregiudizi tra nord e sud dell’Europa – osserva il Professore – La gestione rapida ed efficace dela gestione dell’euro deve portare all’unione e non alla divisione dei Paesi dell’Europa”.
Piuttosto servo “munizioni” per fare in modo “che sparisca dalla mente dei mercati il rischio relativo alla permanenza dell’Euro”.
Italia.
L’Italia è un Paese “che per corrispondere alle attese e non ai vincoli imposti dall’Europa con un’azione concentrata di disciplina di bilancio ha messo in opera riforme in vigore dal 1 gennaio” dice Monti annunciando altre misure “nel giro di due mesi.
“Con questo treno di misure da approvare entro due mesi l’Italia viaggia verso un bilancio in pareggio nel 2013, sarà uno sforzo credo senza pari” aggiunge il premier.
“Era giusto che lo facessimo, non era facile accettarlo. Ora gli italiani hanno bisogno di vedere che il quadro europeo evolva positivamente”.
Poi l’annuncio che, “nel giro di due mesi”, ci saranno nuove misure economiche.
E vale la pena di ricordare che Monti aveva escluso nuove manovre.
Infine, una battuta ‘politica’: “Sono un primo ministro che non ha affrontato le elezioni, se no mi sarei guardato dal candidarmi…”.
Passera.
“L’Europa deve dare una risposta alle aspettative e dobbiamo ammettere che la via seguita per gestire la crisi è stata molto deludente”.
E’ questa l’opinione del ministro dello Sviluppo Corrado Passera – partecipando ad un convegno a Parigi, organizzato dal ministro dell’Industria Eric Besson, sul ruolo dell’Europa – secondo cui i governi “non si stanno muovendo con sufficiente rapidità “.
Secondo Passera, però, “ciascun paese deve fare i compiti a casa per contribuire al salvataggio, ma l’Europa deve essere in grado di rispondere alle aspettative e di affrontare i rischi” che ci sono, “il modo in cui la crisi è stata gestita è molto deludente”.
Per il ministro “serve un vero mercato unico europeo e c’è bisogno di maggior coordinamento” sulle iniziative economiche.
“Dobbiamo rafforzare il bilancio europeo ma abbiamo bisogno di innovazione, infrastrutture, di maggiore competività e l’Europa può dare un supporto importante – sottolinea il ministro – Dobbiamo avere il coraggio per affrontare la crisi con gli strumenti giusti. In Europa ci stiamo muovendo nella giusta direzione ma occorrono tempi più veloci”.
E serve anche “un’autentica Banca centrale con risorse e strumenti necessari per affrontare la stabilità e la liquidità dei mercati finanziari”.
Secondo Passera “non c’è un piano d’azione che valga per tutti. L’Italia è un caso emblematico: negli ultimi mesi abbiamo portato avanti una serie di iniziative per 80 miliardi di euro”.
(da “La Repubblica“)
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